«Solo un attacco personale» – .

«Solo un attacco personale» – .
«Solo un attacco personale» – .

All’interno di Italia Viva la spaccatura a livello locale è sempre più evidente. Diversi iscritti e sostenitori non hanno infatti apprezzato la scelta dell’ex primario Claudio Vicini di affiancare il sindaco uscente Gian Luca Zattini come consigliere sui temi sanitari. Nel mirino dei renziani c’è anche la decisione di “salire sul carro zattiniano con un salto paritario da un lato all’altro dello schieramento politico senza porsi problemi etici o morali” dell’ex parlamentare Marco Di Maio, presente al presentazione dell’accordo nella sede della lista “La Civica-Forlì Cambia” ma che però è sempre stato più volte revocato. «Il riavvicinamento di Claudio Vicini al sindaco uscente sostenuto da una coalizione di centrodestra ci sorprende un po’ – dicono i renziani delusi -. Politicamente lo avevamo conosciuto e sostenuto durante la campagna elettorale del 2020 quando era il candidato di punta della lista civica “Bonaccini Presidente”. Anche la sua riluttanza a candidarsi a sindaco con il centrosinistra motivata dalla mancanza di competenze e caratteristiche adatte a ricoprire il ruolo, ci aveva convinto, facendoci apprezzare il suo rispetto verso le istituzioni. In una gara che vede impegnati Gian Luca Zattini e Graziano Rinaldini ci saremmo aspettati una posizione neutrale e al top”. La presenza, però, di Marco Di Maio non sorprende i delusi da Italia Viva, soprattutto dopo la scelta del partito di sostenere lo stesso Zattini e che ha visto alcuni esponenti aderire alla lista RinnoviAmo Forlì a sostegno di Graziano Rinaldini. «Il sindaco ha onorato Marco Di Maio come suo consigliere e amico prezioso, confermando purtroppo quanto temevamo da tempo. Per chiarire definitivamente la vicenda politica di Italia Viva Forlì e l’influenza che su di essa ha sempre avuto l’ex deputato, bisogna partire dalle politiche 2022 dopo il successo del Terzo Polo. Abbiamo chiesto che si aprisse subito una nuova fase con un tavolo che riunisse Italia Viva, Azione e tutte le forze che si riconoscevano in quel progetto. Anche noi avevamo il candidato giusto e probabilmente vincente: lo stesso Marco Di Maio che, però, ha sempre rifiutato ogni nostra richiesta di impegno in questo senso. Ma la verità era un’altra, il processo di costruzione del Terzo Polo forlivese non ha avuto alcun interesse e non è mai stato fatto un dibattito serio e trasparente con iscritti e simpatizzanti per decidere il futuro del partito forlivese, salvo poi far calare il consenso dall’alto a Zattini” . La delusione è emersa sui social anche da parte dei suoi ex compagni del Pd, che gli avevano già “perdonato” il passaggio a Italia Viva. «Non faccio politica da ottobre 2022, non ho ruoli politici e non aspiro ad averne – chiarisce Marco Di Maio -. Che sia amico di Zattini è noto e pubblico da oltre dieci anni; Vicini è legato alla mia famiglia da decenni e insieme abbiamo battuto ogni angolo della provincia nel 2020 quando era candidato alle Regionali. E’ solo un attacco personale. Una cattiveria gratuita che non tollero più, perché tocca profondamente la mia famiglia. Fatta di persone perbene, che vivono del proprio lavoro e non assumono atteggiamenti taciuti o opachi. Facciamo politica con rispetto”.

 
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