Campanello d’allarme sulla filiera del latte di bufala nella regione. Secondo quanto appreso dalla Coldiretti Campania, potrebbero essere in atto pratiche commerciali scorrette a danno degli agricoltori. L’attenzione sulla questione parte dalle indiscrezioni secondo le quali alcuni caseifici avrebbero deciso di non ritirare più la materia prima dai fornitori abituali, creando di fatto una “rescissione unilaterale del contratto”.
Il ricorso sembra fondato sull’intenzione di non pagare i prezzi pattuiti nei contratti di fornitura in essere. Negli altri casi il reclamo riguarda la richiesta di riduzione del costo, sempre a scapito di quanto già pattuito, per poter continuare a ricevere la fornitura.
“La Coldiretti Campania, oltre ad esprimere vicinanza agli allevatori che si stanno sottoponendo a questo tipo di richieste, è già pronta a chiedere l’intervento degli organi competenti per avviare procedimenti volti ad accertare eventuali violazioni delle disposizioni in materia di pratiche commerciali scorrette previste dal D.Lgs. n. il decreto legislativo n. 198 del 2021″ dichiara il direttore regionale della Coldiretti Salvatore Loffreda che aggiunge: “Chiediamo agli allevatori di segnalare ogni abuso che possa essere riscontrato per permetterci di denunciare questi atteggiamenti e tutelare gli interessi di tutti”.
Voci che arrivano poco prima della stagione in cui c’è la maggiore richiesta di Mozzarella di Bufala Campana. Una maggiore domanda equivale a più latte. Ecco perché resta la domanda da dove provenga tutta la materia prima che poi viene trasformata.
La Coldiretti Campania ha chiesto all’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno e al Ministero della Sovranità Alimentare i dati di produzione della filiera del latte, per effettuare controlli e capire se alla produzione interna debbano essere aggiunti prodotti di origine extraregionale.
