Massa Lombarda, Brini, Sangiorgi e Tozzola raccontano i loro progetti per la città – .

Federico Savini

Dopo il secondo doppio mandato di Daniele Bassi, sono tre i contendenti alla poltrona di sindaco di Massa Lombarda. E se nel centrosinistra è chiara l’indicazione per l’attuale consigliere comunale Stefano Sangiorgi, leader di «Massa Lombarda Futura» guidata dal Pd, nel centrodestra il coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia ha dato esplicito sostegno il «La Piazza Insieme» per cui si candida Cesare Tozzola, mentre Antonella Brini (consigliere comunale dell’opposizione ed ex candidata sindaco per il centrodestra nel 2014) si presenta con il civico «Vivi Massa Lombarda».

Quali sono le tre priorità del suo mandato sulle quali, se venisse eletto, cercherebbe di intervenire fin dai primi mesi?
Antonella Brini: «Sicurezza: il prefetto dice che abbiamo il 14% in meno di episodi delinquenziale. Vogliamo portarlo al -50%. Come Unione di Comuni dobbiamo aderire al progetto nazionale “strade sicure”, che prevede il pattugliamento dell’esercito nelle zone critiche del territorio, anche alla luce dei diversi furti di attrezzi agricoli. Vanno verificati i criteri di accesso ai servizi assistenziali dell’Unione e dei Comuni. Un nuovo Dup dovrà essere preparato entro il 31/07/24. Bisogna controllare le fogne ed eliminare il fango. Per il marketing territoriale i progetti dovranno essere realizzati con contributi e fondi del Mibact. Un tavolo con associazioni e imprese migliorerebbe la programmazione di eventi storici come la sagra della pesca gialla, la sfilata dei carri allegorici, la mostra internazionale dell’agricoltura, concerti e teatro. E’ necessario un bando per la manutenzione del cimitero. Burocratizzazione, equità, inclusione, mobilità accessibile: queste le parole guida”.
Stefano Sangiorgi: «Bisogna essere operativi subito con il Documento unico di programmazione per il triennio 2025/27, da predisporre già a luglio. Insieme alle altre amministrazioni locali delle zone alluvionate dobbiamo chiedere il rispetto e la realizzazione degli impegni assunti e non ancora pagati a beneficio dei cittadini, delle imprese e delle aziende agricole. Per produrre il rinnovamento atteso è necessario il coinvolgimento di tutte le forme di rappresentanza sociale, economica e culturale. Inoltre, intendiamo intervenire immediatamente con piccoli interventi sul decoro del centro storico”.
Giovanni Tozzola: «Il nostro intento è portare avanti tante priorità, alcune a costo zero. Organizzare un mercatino lungo la via principale, proporre un mercato a Fruges, aprire la via centrale al traffico, un luogo di ritrovo per i giovani e un centro civico per gli anziani. Priorità anche alla viabilità e alla rete fognaria di Fruges. Altro tema primario riguarda la legalità e la sicurezza, su cui il nostro programma è molto chiaro. La cultura sarà la base da cui partire per raggiungere l’obiettivo del cambiamento che i cittadini si aspettano. Una città pulita, vivibile e “policentrica”, senza differenze tra centro e periferia. La consultazione, insieme alla condivisione, sarà il mezzo. I tempi di attuazione dipenderanno dalla burocrazia, dai rapporti con il nuovo gruppo dell’Unione, dal tessuto economico e dall’accesso al credito”.

Quali sono i temi e gli interventi che intendete sviluppare nel medio-lungo termine, sul territorio, nei prossimi cinque anni?
Antonella Brini: «Miglioramento strutturale dell’ex bowling e dell’ex edificio dei frati. Creazione di “Facciamo un film?” workshop, dalla scrittura all’editing. Voglio portare a Massa una redazione di Radio Immagina, composta da ragazzi dagli 11 ai 17 anni, collegati a gruppi giovanili italiani ed europei, con interviste su ambiente, sport, gossip, musica, scuola, amore, genitori… 24 ore al giorno. E laboratori artigianali: diversamente i giovani insegnano ai giovani. A Jyl andrebbe collocato il laboratorio dei carri allegorici e andrebbero recuperate le opere di cartapesta che testimoniano la storia gioviale di Massa. Va progettata una vera cittadella dello sport: di fronte alla prospettiva di crescita delle società sportive occorre un progetto adeguato. Vanno verificati i tempi dei lavori del Consorzio di bonifica per la sicurezza idrologica del territorio, va pianificata la distruzione delle aree verdi e studiata la viabilità, per sperimentare la riapertura del centro da Bologna verso Ravenna”.
Stefano Sangiorgi: «Dissesto idrogeologico: rafforzamento della messa in sicurezza dei territori, a livello comunale ma soprattutto di quello a monte di Massa, da parte di chi ne è responsabile. Ricordo che l’alluvione che colpì la nostra città fu causata da eventi (fallimenti bancari) avvenuti in altri territori. Poi ci sono i servizi alla persona e il welfare: adeguamento costante delle strutture e delle modalità di erogazione dei nostri servizi alla persona (oggi però tra i più efficienti, economici ed efficaci dell’intera provincia). Terzo: opere pubbliche e urbanistica. Proporremo un piano di investimenti concreto, senza proclami o false promesse, perché in questo momento storico, a dirla tutta con i nostri cittadini, non si può fare nulla, e cercheremo finanziamenti per rendere sempre più funzionale il patrimonio pubblico e stradale della zona. “
Giovanni Tozzola: «Vedi risposta precedente».

In tutta Italia c’è il problema dell’alto costo della vita e della crescente povertà. Come affrontarlo con gli strumenti di un Comune?
Antonella Brini: «Si tratta della sanità, che per noi è molto importante: vista la maggiore aspettativa di vita, le case comunitarie devono essere strutturate meglio. Aumentano i nuovi poveri: oggi siamo circa 135 le persone aiutate dalla Caritas. Il Comune deve seguire le fragilità e avere le risorse della Regione per farlo”.
Stefano Sangiorgi: «È necessaria una forte collaborazione istituzionale (con il coinvolgimento attivo dell’Anci) per chiedere con forza e determinazione una reale sussidiarietà. Le risorse devono rimanere il più vicino possibile ai cittadini, per consentire loro di controllarne l’utilizzo. Inoltre, il governo nazionale deve fare la scelta di combattere concretamente l’evasione fiscale e mettere quelle risorse a disposizione degli enti locali, gli enti pubblici che in Italia sanno come utilizzarle al meglio a beneficio delle proprie comunità”.
Giovanni Tozzola: «L’inflazione è il processo che porta ad un aumento generale dei prezzi di beni e servizi, che riduce quindi il potere d’acquisto e il valore del denaro. Le cause sono legate principalmente alla quantità di domanda di beni e servizi che supera la quantità di offerta (ad esempio l’aumento della domanda post-pandemia e la diminuzione dell’offerta per le chiusure Covid), poi all’aumento dei costi energetici. In sintesi, cause macroeconomiche. Per questo motivo le principali misure per difenderci sono di tipo macroeconomico, attuate dalle Banche Centrali. Ciò non significa che un Comune debba essere attento anche agli effetti sul territorio causati dall’inflazione. Che è considerata una “tassa ingiusta” perché non colpisce tutti allo stesso modo: solitamente chi ha meno vede erosa una quota maggiore del proprio reddito e questo richiede attenzione, ascolto e solidarietà. L’assetto delle politiche sociali e assistenziali di cui dispone l’amministrazione comunale dovrà essere adeguatamente organizzato e orientato, anche attraverso l’amplificazione delle attuali sinergie con il volontariato cittadino. Ma secondo noi questo non è il primo intervento, non è il solito assistenzialismo. Il punto non è tanto “dare”, quanto “non togliere”. Il primo strumento concreto è non aumentare la tassazione comunale, dimostrando sensibilità verso tutti, condivisione e responsabilità. L’amministrazione comunale ha recentemente deciso un aumento della tassazione locale di oltre il 9%, senza considerare il processo inflazionistico o le recenti alluvioni. L’inflazione colpisce anche il tessuto economico: imprese, commercio, agricoltura, immobiliare, ecc. Un’amministrazione deve avere capacità di ascolto, di coinvolgimento per azioni mirate e comuni, facendosi carico delle istanze locali anche nei confronti degli organismi superiori”.

Che ruolo ha l’associazionismo nel vostro Comune e come si può sostenere il ricambio generazionale?
Antonella Brini: «Le associazioni sono una ricchezza e dovrebbero essere ulteriormente arricchite con maggiore informazione e apertura all’adesione. Alcuni sono aperti solo a persone che appartengono allo stesso pensiero politico. L’amministrazione avrà a disposizione risorse per l’acquisto di una struttura modulare da mettere a disposizione delle associazioni, a titolo gratuito, in modo che non debbano più pagare l’affitto a un partito, così da utilizzare i risparmi nell’organizzazione di eventi. Per il ricambio generazionale è necessario coinvolgere i giovani in laboratori che trasmettano loro passione e spirito comunitario. E’ l’ultima possibilità per migliorare il nostro territorio… Inutile lamentarsi e per fede partitica votare sempre per la stessa bandiera. I cittadini devono votare il popolo alle elezioni amministrative: quelle più concrete, che danno più fiducia. Fatti, non illusioni”.
Stefano Sangiorgi: «Le associazioni culturali, sociali, sportive e civiche di Massa rappresentano autentiche eccellenze. Senza le donne e gli uomini che si mettono a disposizione con passione, impegno e competenza non potremmo garantire molto di quello che possiamo offrire. Nei momenti più duri (pandemia e alluvioni soprattutto), abbiamo avuto un’ulteriore dimostrazione della generosità dei nostri concittadini, anche a sostegno di altri territori. Dovremo migliorare la comunicazione verso i giovani (molti dei quali già generosamente coinvolti), per avvicinarli ulteriormente, facendoli sentire ancora di più parte del sistema e responsabilizzandoli, perché no, anche nelle loro scelte, dando loro voce . I giovani e le associazioni ci sono e vogliono farsi sentire di più, sul territorio e per il territorio. Non possiamo non rispondere a un appello sociale di questo tipo”.
Giovanni Tozzola: «L’associazionismo è il valore aggiunto del territorio, un patrimonio per i cittadini. Nel nostro Comune ha una voce importante con ruoli in vari settori. Auser, Ior, Caritas, Pro Loco e poi Alpini, i Ragazzi di via Angiolina, la Festa dè Parghèr, La Piazza, ecc… Il “nuovo volontariato” ha un solo modo per sostenere il rinnovamento: la cultura. Appartenenza, inclusione e condivisione saranno cruciali per chiudere il cerchio”.

 
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