“Limite di 30 all’ora in molte zone. Sicurezza, 7 presidi in 7 quartieri” – .

“Limite di 30 all’ora in molte zone. Sicurezza, 7 presidi in 7 quartieri” – .
“Limite di 30 all’ora in molte zone. Sicurezza, 7 presidi in 7 quartieri” – .

Modena volta pagina, Unione Popolare e Possibile hanno deciso di restare fuori dalla coalizione guidata da Massimo Mezzetti. A loro avviso ci sono troppo poche garanzie sulla “discontinuità” richiesta rispetto all’amministrazione Muzzarelli. Al termine della campagna elettorale, il candidato sindaco Claudio Tonelli appare sempre più convinto di questa scelta.

Tonelli, chi ha incontrato Modena in questa campagna elettorale?

“Ho visto in prima persona una città con un patrimonio etico e di competenze molto ricco, ma anche crescenti sacche di isolamento, esclusione, malcontento e persino rabbia. Un divario crescente tra il centro e le periferie i cui abitanti talvolta si sentono relegati ai margini, nell’ abbandono. Mi hanno colpito particolarmente i giovani…”.

Come?

“Ho visto speranze, malcontento e perfino disperazione. Serve quindi una sinistra popolare, concreta, onesta per sostituire una classe politica logora che rappresenta solo i soliti noti”.

Quali sono le vostre priorità per Modena?

«Il primo punto è la sicurezza, in ogni sua forma: dal poter uscire a passeggiare per Modena la sera e la notte in tutta tranquillità senza assistere ad evidenti illegalità e zone franche abbandonate a se stesse, alla sicurezza di non dover rischiare la propria vita o salute svolgendo il proprio lavoro. Secondo punto: l’alloggio, soprattutto l’affitto”.

Uno dei temi centrali di questa campagna.

“Proponiamo di rafforzare il ruolo dell’Agenzia per la Casa, trasformandola in uno strumento operativo controllato al 100% dal Comune, ma dotato di autonomia finanziaria, capacità di autofinanziamento e di una struttura tecnica interna.

Uno dei motivi di disaccordo con l’attuale consiglio è stata la questione ambientale.

“Siamo gli unici a proporre l’adozione immediata del limite di velocità a 30 orari in molte zone come primo passo verso una revisione totale della mobilità urbana”.

Se diventassi sindaco quali sarebbero i tuoi primi provvedimenti?

«Oltre a Modena 30, all’istituzione di 7 controlli di legalità in 7 quartieri, e all’avvio immediato del rafforzamento dell’Agenzia Casa, vorrei intervenire anche sul drammatico problema della carenza di servizi sanitari pubblici».

Sono misure che costano.

“Utilizziamo meglio le risorse statali ed europee. L’esempio del Pnrr è eloquente: Modena ha chiesto solo poche decine di milioni per interventi minori. Bologna ha chiesto e ottenuto oltre 700 milioni per realizzare progetti infrastrutturali (ad esempio per i tram veloci) che miglioreranno la qualità della vita”.

Cos’altro?

«Rivediamo l’outsourcing dei servizi che, contrariamente a quanto si pensa, aumentano i costi. Ad esempio, le mense delle Case per anziani convenzionate costano il doppio rispetto ad una gestione interna che avrebbe migliorato la qualità dei pasti. O anche il parcheggio Sad di Novi, oggi privato, che con la gestione comunale il Comune avrebbe incassato in questi 12 anni circa dieci milioni netti in più”.

Perché i modenesi dovrebbero votarlo?

“Perché a Modena bisogna voltare pagina, nel senso di più welfare, più sicurezza, meno cemento e più verde, più creatività e innovazione: azioni da realizzare davvero nell’interesse di tutti i cittadini, non di pochi economici. poteri di riferimento dell’attuale maggioranza. D’altronde il centrodestra non rappresenta un’alternativa, fa solo riferimento ad altri potentati. Il quadro politico modenese, però, ripete dalla notte dei tempi lo stesso copione. Siamo un’alternativa autorevole e credibile alla stasi attuale”.

 
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