Ercolano, cicatrice nella Casa di Erma; scoperto dalle telecamere: «Un gioco» – .

«Patha». Una parola scritta con pennarello nero indelebile sul cubicolo, dipinto in terzo stile, del Casa dell’Erma di Bronzouna delle antiche domus Ercolano distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C

Una deturpazione commessa domenica pomeriggio al parco archeologico di Ercolano da un turista portoghese, ma residente in Olanda, arrivato in Italia in camper insieme alla fidanzata. E una volta agli scavi, convinto di non essere stato visto, deturpò un reperto dalla storia millenaria. Un “gioco”, come ha risposto il vandalo fermato dai carabinieri della locale stazione, che gli è costato una denuncia e probabilmente le dovute sanzioni.

Una bravata che però avviene un po’ troppo spesso e che, oltre a suscitare indignazione, richiede sempre più attenzione alle ricchezze archeologiche del Paese. Attenzione e tempestività che in questo caso il Parco Ercolano ha dimostrato, consentendo alle forze dell’ordine di fermare immediatamente l’autore del gesto.

Al momento del delitto, infatti, il 27enne era osservato dalle telecamere di videosorveglianza del Parco. Secondo quanto riferito dagli operatori, prima di firmare il muro della domus si è anche guardato intorno, consapevole di stare compiendo un atto illecito. Immediatamente gli operatori in ponte radio del sistema di sicurezza hanno allertato le forze dell’ordine che sono riuscite a fermare il turista, prima che lasciasse il parco, per portarlo in caserma. Qui il 27enne ha riferito che pensava che si potesse fare, e che per gioco ha voluto firmare l’opera. È stato denunciato per danneggiamento e deturpazione di opere artistiche.

«Ogni danno è una ferita al nostro patrimonio – ha detto il Ministro dei Beni Culturali, Gennaro Sangiuliano – alla nostra bellezza e alla nostra identità ed è per questo che va sanzionato con la massima fermezza. Ringrazio le forze dell’ordine per aver immediatamente individuato e denunciato l’autore di questo vile gesto. Ricordo inoltre che grazie alla legge da me fortemente sostenuta anche questo privato dovrà pagare di tasca propria i lavori di restauro dell’opera”. Sul quarto cardo sorge la Casa, detta dell’Erma di Bronzo perché al suo interno è stata rinvenuta una scultura raffigurante un uomo. Se notate il dipinto, la firma del portoghese non è l’unica.

«I graffiti esistenti sono stati cancellati fino al 2002 – spiega il direttore del Parco, Francesco Sirano – e sta per partire un progetto per debellarli. Dal 2020 il Parco è operativo un avanzato sistema di videosorveglianza che, fortunatamente, ha funzionato. Abbiamo introdotto un nuovo protocollo di accoglienza e sicurezza e stiamo per ampliare la videosorveglianza. Attiveremo, infatti, delle telecamere a infrarossi per prevenire i furti di rame nelle ore notturne. Inoltre, abbiamo acquistato un drone e stiamo addestrando i nostri operatori a pilotarlo. Il nostro è un atteggiamento proattivo, cerchiamo di prevenire i problemi. Siamo molto dispiaciuti, anche perché domenica contavamo 3mila iscrizioni. È anche una questione di educazione al rispetto e alla tutela della bellezza”.

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