«Strage che poteva essere evitata o ridotta in gravità, vi spiego come» Il Tirreno – .

«Strage che poteva essere evitata o ridotta in gravità, vi spiego come» Il Tirreno – .
«Strage che poteva essere evitata o ridotta in gravità, vi spiego come» Il Tirreno – .

ROSIGNANO. Come si sarebbe potuto evitare – o almeno ridurre nella gravità – il tragico incidente avvenuto nel primo pomeriggio di domenica 2 giugno al casello autostradale di Rosignano Marittimo? Questa è la domanda a cui, a più di ventiquattr’ore dall’accaduto, in molti cercano di rispondere. E forse uno scenario diverso sarebbe effettivamente potuto essere possibile. Anche considerando l’ipotesi (quella al momento più accreditata) che il turista tedesco alla guida della Honda nera che ha colpito come un proiettile il casello e le auto in coda sia stato vittima di un malore improvviso. «Sarebbe bastato che l’auto che ha provocato l’incidente fosse dotata di un dispositivo di frenata d’emergenza: in quel caso il sensore è in grado di rilevare un ostacolo anche a 50 metri di distanza e, anche se ad alta velocità, ridurlo in vista dell’impatto fino al 40%”. A parlare è il presidente dell’Aci Livorno Marco Fiorillo, che da tempo è impegnato a sollecitare un rinnovamento del parco auto della zona perché «la tecnologia – spiega – ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. E può davvero, in alcuni casi, salvare vite umane”.

Innovazione utile

La battaglia per il rinnovo del parco auto del territorio è una battaglia che Aci porta avanti da tempo. «Sollecitiamo costantemente la promozione sul mercato di veicoli moderni, dotati di quelli che sono diventati già da alcuni anni utilissimi dispositivi di sicurezza – commenta Fiorillo – ma non è facile. In Italia, e anche in provincia di Livorno, siamo indietro anni luce sotto questo aspetto”.

I dati parlano chiaro. Secondo quanto riferisce l’Aci di Livorno, solo una percentuale compresa tra il 30 e il 40% dei veicoli in circolazione «possiede dispositivi come la frenata assistita o la frenata d’emergenza – spiega il presidente dell’Automobile Club di Livorno – e non è che noi siamo i “ pecora nera”: questo è un dato che rispecchia anche il quadro nazionale. È quindi facile comprendere come la maggioranza dei veicoli in circolazione non disponga, in realtà, di dispositivi in ​​grado di evitare incidenti rilevanti, per sé e per gli altri automobilisti. Non parlo delle ultime tecnologie sperimentate sul mercato, come le auto a guida autonoma o quelle in grado di valutare lo stato di salute o l’attenzione di chi è al volante – spiega Fiorillo – ma piuttosto di sensori, come quelli per l’emergenza frenate, che rilevano un ostacolo anche a decine di metri dal paraurti anteriore del veicolo”. Ripensando all’incidente di domenica «l’auto dei turisti tedeschi avrebbe potuto percepire l’ostacolo, a prescindere dalla velocità, e azionare la frenata. Magari l’incidente sarebbe avvenuto comunque – conclude – ma le conseguenze avrebbero potuto essere minori. E forse si sarebbe evitato un terribile massacro”.

Miglioramenti al casello autostradale

Ma c’è anche un’altra questione: quella del casello autostradale di Rosignano Marittimo, teatro di diversi incidenti mortali negli ultimi anni. «Non è però da considerarsi un casello pericoloso – spiega il presidente di Aci Livorno – anche se, vista la conformazione molto ampia e quasi rettilinea dell’imbocco della barriera, si possono prevedere alcune migliorie. Ad esempio, si possono aumentare le spie per avvisare gli automobilisti della vicinanza al casello, anche di notte – spiega Fiorillo – mentre un altro problema è legato ai tagli di traiettoria per fare la fila in uno dei corridoi di uscita: per facilitare l’arrivo dei automobili e invitare a rallentare, si potrebbero delimitare meglio le corsie di marcia, allungandole in modo da fornire segnali più evidenti”.

 
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