Marcello Colafigli, arrestato questa mattina dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, che ha coordinato le indagini dei Carabinieri, si è avvalso della collaborazione di storici narcotrafficanti romani e pugliesi, appartenenti alla mafia foggiana e in particolare alle cosche di Cerignola.
Tra i nomi più carismatici del campo penale, finiti nella rete degli investigatori, quello di Alessandro Brunetti, 61 anni, detto ‘Sandro’ da Roma, e quello di Savino Damato, l’83enne soprannominato ‘ spiccano il Vecchio’ originario di Barletta, in Puglia. ma residente nella capitale. In posizione accessoria, rispetto al gruppo guidato da Marcello Colafigli, c’era quello degli albanesi, al vertice dei quali c’era Erion Hyseni alias ‘il Biondo’ che insieme a Naser Xhylani alias ‘il Sud’ o ‘Leon’ con il suo il connazionale albanese Roland Nurce soprannominato ‘Landi’ o ‘il Pischello’.
La banda albanese aveva contatti con narcotrafficanti colombiani con i quali concordavano ingenti importazioni di cocaina e hashish dalla Spagna. In una conversazione intercettata dagli inquirenti emerge che Colafigli stava progettando l’importazione di un grosso carico di cocaina dalla Colombia, dalla località Turbo in provincia di Medellin, dove dai dialoghi intercettati in modalità ambientale emerge il coinvolgimento di Savino Damato, Alessandro Brunetti – come fidati collaboratori di Colafigli – oltre a Riccardo Tinti, Hyseni Erion, Xhylani Naser e Maurizio Fantini.
