“Fano non è il Bronx, da Serfilippi un allarmismo strumentale. I controlli e le politiche educative sono l’unica vera soluzione” – .

“Fano non è il Bronx, da Serfilippi un allarmismo strumentale. I controlli e le politiche educative sono l’unica vera soluzione” – .
“Fano non è il Bronx, da Serfilippi un allarmismo strumentale. I controlli e le politiche educative sono l’unica vera soluzione” – .

Voglio fare una premessa forte e chiara: Fano è – e resta – una città sicura. Un luogo dove è auspicabile vivere, escludendo sicuramente alcune criticità che il prossimo sindaco dovrà impegnarsi a risolvere.

Per questo motivo respingo categoricamente al mittente la narrazione che il candidato sindaco della Lega Serfilippi cerca di diffondere in queste settimane, secondo cui Fano non è più una città sicura, assediata da bande di criminali e dove si può non partire più pacificamente. dopo il tramonto.

La realtà dei fatti va ben oltre gli allarmismi strumentali della Destra. e tutti possono muoversi tranquillamente ovunque e senza problemi. La verità è quella riportata dalle ultime notizie, quelle di una città che – come tante altre – non è immune da episodi di microcriminalità riconducibili ad un problema giovanile che certamente, da candidato sindaco del centrosinistra , non intendo sottovalutarlo. Ma è altrettanto vero che si tratta di episodi tanto condannabili quanto sporadici, immediatamente presi in carico dalle nostre forze di polizia – che colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta – il cui impegno ha già portato ai primi provvedimenti adottati dal questore.

Ciò significa che la guardia resta alta, ma resta altrettanto alto l’evidente tasso di vivibilità di una Fano, che il candidato leghista trova conveniente descrivere come una sorta di Bronx in scacco contro le mafie più efferate. Non è così, ammettiamolo.

Certe narrazioni hanno sempre fatto il gioco del centrodestra, che in assenza di argomenti punta dritto alla pancia degli elettori tentando di gonfiare artificialmente le loro paure. E non pensare come Serfilippi e soci non equivale affatto a chiudere gli occhi su ciò che non va. Si tratta piuttosto di voler coniugare il controllo del territorio con politiche educative mirate. Un percorso che abbiamo già intrapreso, sul quale sarà bene proseguire anche attraverso nuovi progetti. Mi riferisco alle 165 telecamere di nuova generazione installate durante le due amministrazioni Seri: prima, con Aguzzi, erano 6 e nemmeno funzionanti. Oggi abbiamo gli occhi elettronici puntati su zone sensibili come il Pincio e piazza Amiani, luoghi dove tendono a concentrarsi i pochi episodi sfortunati da cui Serfilippi intende trarre profitto. Sistemi di controllo che consentono di identificare tempestivamente chi è coinvolto in furti, rapine o atti di violenza, potenti strumenti al servizio delle forze dell’ordine e che hanno già dato i loro risultati.

Ma il candidato leghista ha ragione solo su una cosa: le telecamere non bastano. Ma la soluzione non è certo sua, ovvero fornire alla polizia locale ulteriori strumenti per intervenire. Cosa sta pensando? Ai taser elettrici? Perché non i manganelli? È davvero questa la deriva che vuole dare alla sua città? La Polizia locale merita sicuramente di essere ulteriormente potenziata – ricordo però i circa 500mila euro investiti dal centrosinistra per la formazione e l’assunzione di nuovi agenti – e sarà sicuramente funzionale il futuro trasferimento del comando alla Caserma Paolini. appena tornato nelle mani del Comune. Ma sarà necessario incrementare anche il personale in servizio nella nostra Questura. Qui dovrà intervenire il governo, che è dello stesso colore politico di Serfilippi. Anche qui il leghista di Fano vuole ricattarci con la favoletta della filiera istituzionale, facendoci credere che i nuovi agenti arriveranno solo se vincerà un consiglio amico di Salvini e Meloni?

In conclusione la soluzione è una sola. Dobbiamo continuare a impegnarci per diffondere una cultura del rispetto e dell’integrazione basata sul concetto di comunità educante. Quando sarò sindaco di Fano lavorerò insieme alle istituzioni, alle associazioni e ai quartieri per far sì che la nostra comunità sia sempre più coesa, nel tentativo di eliminare il più possibile le disparità sociali e tutte quelle situazioni di fragilità che possono portare a comportamenti scorretti. I giovani vanno accompagnati sulla strada maestra del rispetto, della legalità e del vivere civile. Questi sono da sempre i valori fondanti di Fano. Una città che non ha bisogno di manganelli, ma di un pugno fermo che sappia anche aprirsi e trasformarsi in una mano amica.

 
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