Ancona, fuori dal tunnel della droga si laurea e fa festa con gli “angeli” militari – .

Ancona, fuori dal tunnel della droga si laurea e fa festa con gli “angeli” militari – .
Ancona, fuori dal tunnel della droga si laurea e fa festa con gli “angeli” militari – .

Capelli lunghi, occhi illuminati dall’emozione del momento – e il traguardo – sorriso aperto. Sul capo, la corona d’alloro, a simboleggiare la laurea appena conseguita. Nella foto scattata dopo la discussione della tesi all’Università Carlo Bo di Urbino, Veronica appare radiosa, come ogni neolaureato forse. Ciò che rende speciale, anzi unico, lo scatto è la presenza dei Carabinieri della Stazione di Brecce Bianche Anconetano.

Dopo l’aiuto ricevuto dalle forze dell’ordine in un periodo buio dell’adolescenza, in cui si era avvicinata al mondo della droga, Veronica ha voluto festeggiare con loro una nuova fase della vita. «Aveva circa quindici anni quando l’abbiamo incontrata – racconta il tenente Giuseppe Caiazzo, comandante della Stazione di Ancona-Brecce Bianche – si vedeva che era una brava ragazza, cresciuta in un buon contesto familiare e inserita nella droghe a causa di amicizie sbagliate e poi, per procurarsi le sostanze, è finita anche nel sottobosco criminale di piccoli furti e simili. Per un periodo è stata agli arresti domiciliari”.

Il link

L’impegno di carabinieri ha fatto di tutto per ottenere un vero supporto. «Seguiamo la sua storia e il suo percorso da diversi anni – prosegue – ognuno di noi, quando si rivolgeva a lei per una segnalazione o un semplice controllo, lo faceva come se fosse una figlia, una nipote, una sorella, come noi fare sempre in casi simili. Si vedeva che voleva davvero uscire dalla dipendenza dalla droga. Le parole di sostegno e di speranza hanno fatto sentire il loro peso. «Veronica si è iscritta all’università. All’inizio forse lei, come tanti, lo ha fatto un po’ forzato, poi ha cominciato a studiare seriamente». Nel frattempo la giovane si è trasferita a Jesi con la madre. «Non la vedevamo più così spesso come prima, per ovvi motivi, ma è rimasta in contatto con alcuni di noi e quindi ci sono state varie telefonate, insomma sapevamo che le cose andavano bene».

La presenza

L’invito alla festa grado Tuttavia, è arrivato, sorprendentemente, via e-mail. «È stata la mamma a scriverci – prosegue Caiazzo – che ha voluto ringraziarci per essere stata accanto a lei e alla figlia per così tanto tempo. Il suo messaggio è stato davvero toccante. E, lo dico da genitore, per noi anziani, forse, l’effetto è stato ancora più forte. Storie come questa ti fanno capire l’importanza del nostro lavoro”. La presenza silenziosa dei militari ha contribuito a dare a Veronica la forza necessaria per superare la sua dipendenza e ripensare al suo futuro. «La Stazione dei Carabinieri è una sorta di osservatorio – aggiunge Caiazzo – e noi siamo come confessori, vicini ai problemi delle persone».

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Il Messaggero

 
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