Fondazione Sicilia, inaugurata a Palermo la mostra “Teatralità” – .

Fondazione Sicilia, inaugurata a Palermo la mostra “Teatralità” – .
Fondazione Sicilia, inaugurata a Palermo la mostra “Teatralità” – .

Palermo, 7 giugno 2024 – La mostra di Patrizia Mussa”Teatralità – Architetture per la meraviglia”, a cura di Antonio Calbi (Villa Zito, 7 giugno – 8 settembre). All’interno è presente una sezione dedicata a incisioni annata intitolata “Antichi teatri di Sicilia nella collezione di stampe e disegni della Fondazione Sicilia”, a cura dello storico dell’arte Sergio Troisi. Accolto dal nuovo presidente della Fondazione Sicilia, Maria Concetta Di Natalee il vicepresidente Guido Gianferrara, giornalisti e ospiti hanno visitato la mostra promossa dalla Fondazione Sicilia, realizzata da Studio Livio con il sostegno di Gemmo spa e il patrocinio del Comune di Palermo e dell’Assessorato alla Cultura. Alla cerimonia inaugurale ha preso parte il presidente emerito Raffaele Bonsignore, Susanna Gemmopresidente dell’omonima società, e Giorgio Vinciguerra (responsabile dell’azienda in Sicilia).

Formatasi come fotografa di architettura, Patrizia Mussa ci mostra oltre 70 immagini grande formato con interventi colorati a mano che forniscono un percorso di analisi sulla teatralità in architettura e sulla qualità scenica dei teatri di tutta Italia. Luoghi designati “per esercitare la fantasia”, come scrive la curatrice, e che l’artista rilegge e restituisce sotto una luce nuova e incantevole. Dai primi teatri non provvisori di Vicenza, Sabbioneta (MN) e Parma – che segnano il passaggio dai teatri di corte agli edifici veri e propri – al Teatro alla Scala di Milanodal Teatro San Carlo di Napoli al Teatro La Fenice di Veneziadal Teatro Regio di Torino al Teatro Argentina di Romadal Teatro La Pergola di Firenze al Teatro Massimo di Palermoinsieme ad alcune architetture che testimoniano la vocazione “teatrale” di certa architettura civile italiana: come l’ Reggia di Venariaquello di StupinigiIL Reggia di Caserta, Palazzo Grimani a Venezia.

In mostra non ci sono solo fotografie descrittive del sontuoso patrimonio architettonico del teatro, ma lo è l’idea stessa di teatro come “agorà sociale”, luogo di aggregazione, di sguardo e di lasciarsi guardare per la comunità, una sorta di tempio laico “dove l’intangibile può emergere – spiega il curatore Antonio Calbi – e quindi sono spazi dell’anima, della visione e di ascolto (…) “spazi liminali” dove è possibile superare il dato reale per provare a toccare il mistero che si nasconde dietro le cose”.

Concepito come una mostra itinerante e tuttora “in progress” – l’artista prevede infatti di completare il progetto con altri celebri teatri italiani – per la mostra a Villa Zito il progetto “Teatralità – Architetture per la meraviglia” si arricchisce di altri nuove opere ancora inedito: Io sono il Teatro greco di Segesta (II secolo aC), uno dei gioielli del patrimonio archeologico dell’isola; IL Teatro Politeama di Palermo; il diciottesimo secolo Villa Palagonia a Bagheria, visitato e reso celebre da Goethe nel suo Viaggio in Italia e conosciuto da allora per le eccentriche sculture di mostri che lo decorano; IL Teatro del Settecento che, agli inizi del XX secolo, Ottavio Lanza di Branciforte, principe di Trabia, portò con sé a Parigi e lo fece smontare Palazzo Butera e che oggi è allestito nella sede parigina dell’Ambasciata d’Italia (rue de Varenne) in Francia; infine, per la prima volta nella produzione dell’artista, anche un edificio sacro, l’ Chiesa del Gesù a Palermodi cui Mussa colse la marcata teatralità dei volumi e delle decorazioni.

A completare il progetto espositivo su Palermo, sempre in tema di teatri, è il cameo della Fondazione Sicilia che, attingendo alla sua ricca collezione d’arte, presenta ai visitatori una selezione di incisioni d’epoca con la sezione “Antichi teatri di Sicilia nella collezione di stampe e disegni della Fondazione Sicilia”, a cura dello storico dell’arte Sergio Troisi.

Sono in mostra stampe, disegni e volumi di viaggio (Jean Houel e Peter de Wint) che nella stagione tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento – l’epoca d’oro del Grand Tour – diede un contributo decisivo alla riscoperta dei siti archeologici siciliani (Catania, Calatafimi, Segesta, Siracusa, Taormina ), donando alla cultura europea moderna forme e modelli dello spazio scenico del mondo classico. Accanto a famosi paesaggisti come Houel e ai taccuini di viaggio di Spencer Comptoncomprendono incisioni mai esposte di pittori, paesaggisti e litografi del XVIII e XIX secolo come Benoist, Berthault, Chatelet, Coiny Debris, De Morogues, Gigante, Leicht e Marinoni.

“Sono felice di inaugurare il mio mandato – afferma Maria Concetta Di Natale, nuovo Presidente della Fondazione Sicilia – con un’ottima mostra fotografica, che ripercorre la storia e la trasformazione dei teatri senza dimenticare le meraviglie della Sicilia. Una mostra arricchita da preziosi disegni e stampe sugli antichi teatri dell’isola, di cui la Fondazione è custode e che in questa occasione saranno ancora più conosciuti al pubblico per una maggiore diffusione e conoscenza”.

Dopo Palermo, la mostra di Patrizia Mussa “Teatralità – Architettura per la meraviglia” – che ha debuttato a Milano (Palazzo Reale) lo scorso dicembre – proseguirà il tour a Roma, a Vicenza e, nella primavera del 2025, a Parigi, nelle sale del settecentesco Hôtel de Galliffet, sede dell’Istituto Italiano di Cultura.

La mostra è accompagnata da a volume pubblicato da Silvana Editoriale & Studio Livio, con testi di Antonio Calbi, Gabriel Bauret, Giovanna Calvenzi, Nicola Fano, Simone Percacciolo. Visite dal giovedì alla domenica, dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso ore 19). Biglietti: intero 5 euro, ridotto 3. INFO www.villazito.it

LA MOSTRA

Nelle sue fotografie, Patrizia Mussa adotta un linguaggio che sembra, a prima vista, di natura oggettivante, per l’uso della luce naturale, della visione frontale, della messa a fuoco totale, che fanno parte di una “narrativa” calibrata, razionale e cristallina. . Ma la fotografia è, per l’artista, solo il punto di partenza. Dopo aver fissato la vista e realizzato la stampa su carta cotone, Patrizia Mussa interviene con pastelli colorati per ricalcarne i dettagli – rendendolo molto simile a un dipinto o a un arazzo -, segnando così una definitiva distanza dal linguaggio meramente fotografico per arrivare a un campo artistico ancora senza nome dove l’atto fotografico si unisce al gesto pittorico: “E la bella parola che definisce scrivere con la luce non basta al suo lavoro. Servirebbe un neologismo”, scrive la storica della fotografia Giovanna Calvenzi nel testo in catalogo.

“Il risultato sono figurazioni inedite – aggiunge il curatore Antonio Calbi – che appartengono alla concretezza dell’esistente e dei suoi dati storici e allo stesso tempo se ne emancipano, assumendo dimensioni altre, quasi metafisiche. […] I teatri fotografati e rielaborati da Patrizia Mussa sono quintessenza formale, poesia visiva, esistenzialismo pittorico senza figure umane”.

L’intento di questa particolare ricerca dell’artista non è quello di fornire una catalogazione dell’architettura dei teatri italiani, quanto piuttosto rivivere e restituire un’esperienza personale attraverso un gesto artistico: “Un lavoro di rigore e ripensamento – spiega il fotografo –, uno sguardo con gli occhi socchiusi, l’innesco di un processo onirico, di smagliature, di impoverimento, di ricerca di una radice, di un’anima, di un altro significato; una sorta di radiografia, un’istantanea retinica o corticale, impressa su un velo sottile”.

Ciò che Patrizia Mussa propone al pubblico non sono quindi solo fotografie descrittive del sontuoso patrimonio architettonico teatrale italiano, ma l’idea stessa di teatro come luogo della comunità, in cui riunirsi, guardare ed essere guardati, una sorta di tempio laico costruito “per l’immaginazione – dichiara ancora Calbi -, luoghi dove può emergere l’intangibile e quindi sono spazi dell’anima, della visione e dell’ascolto, della realtà replicata in scena, per poterla meglio osservare, e allo stesso tempo sono “spazi liminali” dove è possibile superare il dato reale per provare a toccare il mistero che si nasconde dietro le cose ”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV EURO 2024, il “riassunto” delle prestazioni dei giocatori del Verona – .
NEXT il Classico reinterpretato da Moët Hennessy – Agenfood – .