Napoli, perseguitata per anni dall’ex fidanzato. Per lo stalker l’aggravante mafiosa – .

Napoli, perseguitata per anni dall’ex fidanzato. Per lo stalker l’aggravante mafiosa – .
Napoli, perseguitata per anni dall’ex fidanzato. Per lo stalker l’aggravante mafiosa – .

Napoli, 7 giugno 2024 – Vittima di stalking dall’età di 13 anni, questo era l’incubo ragazza di Napoli, ormai maggiorenne, che per anni ha dovuto subire intimidazioni e violenze dal suo ex fidanzatolegati alla camorra. Lo zio è Roberto Muranosoprannominato ‘Palli Palli’, affiliato al clan Contini e luogotenente di Nicola Rullo, per la DDA massimo esponente e reggente del quartiere “Vasto-Arenaccia” di Napoli.

Stalking e violenza

Emerge dai racconti delle vittime uno scenario drammatico: non solo il ragazzo, attualmente 28enne, l’avrebbe costretto a restare in contatto anche dopo aver realizzato che non voleva continuare la storia, ma lo avrebbe fatto anche lei Mi sono messo le mani attorno al collo. Nel periodo in cui il giovane si trovava in carcere a seguito di uno ‘stretch’ – azione che consiste nell’attraversare una strada ad alta velocità, sparando all’impazzata e costringendo le persone a sdraiarsi a terra – la ragazza è stata costretta a videochiamate regolari. Situazioni che l’hanno portata addirittura ad ingerire sostanze tossiche nell’ambiente tentativo di suicidio, per non parlare degli altri modi in cui veniva inflitto il dolore. Poi il depressionequando ha cercato di innamorarsi del suo stalker, ma ha fallito.

Rilasciato dal carcere. l’ex ragazzo ha iniziato a farlo perseguitare la vittima prima su TikTok e poi violando gli arresti domiciliari. Le molestie si sono intensificate quando ha saputo dell’inizio di una nuova relazione.

La denuncia del fratello

Ciò che ha salvato la situazione è stato il Fratello della ragazza, che ha segnalato perseguitando la polizia. E proprio questo avrebbe scatenato la rabbia di Murano: “Io sono il cattivo, andiamo insieme in questura, Ho già fatto 15 anniNe farò altri 30 e Mi sto prendendo una sorpresa – avrebbe minacciato – Ho visto che chiama sempre le guardie, lo uccido”. “Sono consapevole che potrebbe accadermi qualcosa di brutto per essermi ribellata – ha confidato la giovane alla polizia – Ma Non voglio che succeda nulla ai miei fratelli perché non potevo più vivere”.

Le indagini

A indagare sono stati gli inquirenti La Squadra Mobile di Napoli e i magistrati della quarta sezione della Procura del capoluogo campano. Per il 28enne, per Murano e per la moglie è stato notificato arresto in carcere. Invece, il arresti domiciliari per due zie e il cugino dello stalker. Le accuse sono atti persecutori aggravato dal metodo mafioso.

Ha usato la mafia per sottomettere la ragazza

Al riguardo il giudice non ha dubbi: “Ha sfruttato il potere criminale, suoi e della sua famiglia, legati al clan Contini, per spaventare ulteriormente la sua ex compagna e porla in una condizione di soggezione”. Là metodologia mafiosa ciò è diventato evidente quando, nella notte tra il 7 e l’8 maggio, il 28enne ha organizzato un raid in motorino davanti all’abitazione della ragazza.

 
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