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i sindacati chiedono alla Regione di intervenire contro i licenziamenti collettivi – .

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i sindacati chiedono alla Regione di intervenire contro i licenziamenti collettivi – .

Si è svolto oggi il terzo incontro relativo al contenzioso relativo al trasferimento dei 37 lavoratori Covisian, attualmente in forza all’appalto dell’ASL di Bari, assegnati con gara pubblica al Consorzio 3G (3G SpA e Bianco Service Srl) e affidati 50 % subappaltata ai contatti di rete. Le organizzazioni sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl, Ulicom Uil e Ugl Tcl hanno dichiarato al tavolo delle trattative la necessità di risolvere tre questioni, già emerse nei precedenti incontri: il mantenimento del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro previsto per il settore delle Telecomunicazioni per il durata del contratto, il mantenimento della retribuzione annua lorda (ral) e dei livelli di uscita, la continuità nell’utilizzo dello strumento Smart Working anche in considerazione della sede dichiarata di Molfetta.

Le aziende hanno precisato che, fermo restando la disdetta contrattuale inviata, si orienteranno successivamente verso la scelta del futuro contratto, anticipando che ci sarà la garanzia di trattarsi di un contratto collettivo nazionale sottoscritto ai sensi di legge. – si legge in una nota congiunta dei sindacati – Le aziende hanno confermato che assumeranno i 15 consulenti storici, con il terzo livello e non in continuità con il quarto livello, come prevede l’applicazione della clausola sociale.
Non è stata ricevuta alcuna garanzia o progresso circa la continuità di applicazione dello strumento Smart Working. Sul tema le aziende hanno anticipato che procederanno alla sottoscrizione di accordi individuali, secondo le modalità già in atto nelle aziende stesse. C’è stata solo una timida apertura verso un impiego più significativo per i due operai di Arzano, mentre la totale mancanza di considerazione per i lavoratori pugliesi che hanno lavorato in appalto fin dall’inizio e che hanno addirittura accettato la trasformazione del proprio rapporto di lavoro a tempo pieno in part-time per poter lavorare sulla commessa da remoto (originariamente SVIM Service, poi Exprivia ed infine Covisian). Per tutti i consulenti, lavorare nella sede di Molfetta introduce un elemento di penalità economica
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L’incontro di oggi si è concluso con un nulla di fatto” i rappresentanti sindacali dichiarano che “ritengono inaccettabile un utilizzo così spregiudicato del tessuto normativo e contrattuale della clausola sociale, soprattutto in presenza di un contratto di servizio pubblico: l’incertezza del futuro CCNL in vigore, ad appena un mese dalla temuta nuova applicazione, significa chiedere ai lavoratori cambiali in bianco, senza tutele e norme chiare“.

L’Usl di Bari è intervenuta qualche giorno fa e ha fatto sapere di essere disponibile a incontrare le parti – concludono le organizzazioni dei lavoratori – Purtroppo le aziende, pur avvisate, sembrano voler ignorare il quadro difficile che ci offrono. L’accostamento poi, con la scelta spregiudicata di Covisian di attivare una procedura di licenziamento collettivo sugli stessi lavoratori in questione, costituisce un vero e proprio ricatto sociale. Per questi motivi, le strutture regionali e baresi della Slc Cgil, Fistel Cisl, Ulicom Uil e Ugl Tcl, chiedono un incontro urgente per evitare licenziamenti dal Comitato Sepac della Regione Puglia, con il coinvolgimento dell’Asl e delle imprese. In Puglia non possiamo permetterci di perdere un solo posto di lavoro, soprattutto se c’è di mezzo il pubblico“.

 
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