Borgo Egnazia ospita il G7: tutto quello che ho visto che mi ha fatto innamorare del resort più esclusivo della Puglia
Gli uliveti fanno un giro a destra e a sinistra, poi una strada sterrata bianca. Si arriva a Borgo Egnazia, in provincia di Brindisi, con gli occhi saturi di verdi, azzurri e muretti a secco. Ma è solo l’anticamera di quella joie de vivre pugliese che abita Borgo Egnazia di cui si parla tanto e ora che ospita il G7 e Papa Francesco ancora di più. Ci arrivo anch’io, consapevole del fatto che no, non è un borgo antico, ma un progetto che riprende la tradizione pugliese e le rende omaggio. Il borgo è stato costruito con pietre di tufo grezzo dalla famiglia Melpignano (già proprietaria della vicina Masseria San Domenico) e inaugurato nel 2010. L’ingresso è maestoso, quasi solenne. Tonalità neutre, lanterne ovunque, salotti invitanti. Ma già al momento del check-in ho la sensazione che ci sia qualcosa di più oltre all’atmosfera deliziosamente vecchio stile, all’aria profondamente pacifica e allo stile di vita progettato ad arte che regna sovrano in ogni più piccolo dettaglio. La persona che mi accoglie è Francesco, un ragazzo allegro, rilassato, alla mano che fa parte dei “Local Advisers”, un team di giovani locali che ti supportano durante tutto il soggiorno. Mentre mi conduce nella mia “Casetta Bella”, una delle 92 case del borgo a cui si aggiungono le 28 ville private e le 63 camere doppie, Francesco mi mostra le basi, cioè la piazzetta, dove si svolgono mini feste danzanti sono allestiti, la gelateria, i ristoranti, la vasta piscina turchese incastonata nel plateau di pietra bianca. Lentamente, lentamente, vicolo dopo vicolo, mi rendo conto che Borgo Egnazia è stato davvero progettato con una cura maniacale dei dettagli, disseminati tra un’esplosione di bouganville e un ulivo, e che il tufo è invecchiato benissimo, portando con sé quel sapore del tempo che mancava .
