l’idea di base è non stravolgere la struttura tattica – .

foto Catania FC

4-3-3, 4-2-3-1, 4-2-4, 3-5-2, 3-4-1-2… tanti i moduli utilizzati in una stagione pazzesca, se escludiamo la conquista dell’Italia Tazza. Anche questo aspetto denota una certa confusione all’interno del Catania, passando per due ricostituzioni dell’organico nella sessione estiva e nella sessione invernale di mercato. Fino a quando Michele Zeoli è riuscito a inquadrare la squadra in modo più preciso adottando stabilmente il 3-5-2.

Il Catania è stato costruito in maniera tutt’altro che impeccabile con diversi giocatori non nelle migliori condizioni fisiche e, in alcuni casi, con caratteristiche tecniche che stridevano con le idee tattiche degli allenatori successivi. Zeoli, però, lo trovò l’abito giusto permettendo alla squadra di esprimersi meglio in campo. Anche a costo di lasciare in panchina giocatori dal curriculum molto importante come Chirico’. Perché conta il bene del Catania e ogni singolo elemento della rosa deve adattarsi alle specifiche esigenze della squadra.

Questa è l’idea di base non stravolgere tatticamente il Catania, al di là dei numerosi giocatori destinati a cambiare maglia. Posizionare i pezzi giusti uno per uno linea difensiva a tre che sarà il punto di partenza per la prossima stagione. Non è un caso che un allenatore come Domenico Toscano, che aspetta solo di firmare con il Catania una volta risolto l’accordo con il Cesena, alleni abitualmente il 3-5-2 e varianti come il 3-4-1-2 e talvolta il 3-4-3. Non è un mistero che il sistema a tre sia attualmente il più diffuso in Italia e l’identikit dell’allenatore calabrese coincide perfettamente con le idee del Catania.

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