“Lecce è una città a parte dalle altre del sud. Decisivo il 2-2 di Napoli”. – .

“Lecce è una città a parte dalle altre del sud. Decisivo il 2-2 di Napoli”. – .
“Lecce è una città a parte dalle altre del sud. Decisivo il 2-2 di Napoli”. – .

(di Davide De Santis*)- Marcello Campolongi uno dei tre rinforzi del mercato riparazioni acquistati dal DS Corvino: “Sono arrivato a gennaio, ero di proprietà del Milan ma in prestito al Monza con cui avevo giocato la prima parte del campionato di Serie B. C’era questa opportunità di venire a Lecce e l’ho colta al volo perché secondo me la squadra salentina era uno squadrone in quel momento lì. Inoltre ho avuto l’opportunità di vincere nuovamente lo scudetto dopo l’anno precedente con il Brescia”.

La stagione, tuttavia, ha rappresentato una piccola stagione rimpianto: “Purtroppo sono arrivato a Lecce con un dolore all’inguine e quindi mi sento come se non avessi dato quello che potevo e volevo. Però nella gara casalinga contro il Cosenza ho segnato due gol molto importanti che ci hanno permesso di tenere a distanza il Pescara. È stato un campionato molto bello ed emozionante”.

Campolonghi racconta l’esperienza vissuta nel Lecce, per lui è stata la prima esperienza al Sud dopo Fidenza, Maceratese, Brescia, Milan e Monza: “Onestamente non so che tipo di difficoltà possano aver incontrato altri prima di me. Per quanto mi riguarda forse ho avuto fortuna a trovare l’anno giusto che sicuramente in genere facilita l’inserimento ma mi sono divertito moltissimo e non ho avuto problemi. Per me Lecce è una delle città più belle d’Italia sia per l’aspetto architettonico che per le persone che ho incontrato. Sembra davvero una città a parte dalle altre del sud Italia. La gente sicuramente ha dentro di sé il calore viscerale delle città del Sud, ma fuori dal campo non ho visto alcuna morbosità, c’è sempre stato rispetto ed educazione”.

Il classe 1975 poi parla azienda e area tecnica: “Ho un ricordo fantastico del DS Corvino, una persona alla mano e perbene, “pane e salame” come diciamo noi. Così come ho un bellissimo ricordo di tutta la componente aziendale, dal patron Semeraro, un vero gran gentiluomo, a Fenucci, al presidente Moroni, a Ezio (Candido, ndr), e non ultimo il mitico dottor Palaia. Bravo anche coach Nedo Sonetti a tenere sempre tutti sul chi vive, anche chi ha giocato un po’ meno. C’erano Ferrari, Blasi, Cimarelli, Viali, tutta gente che come me giocava poco ma Sonetti dava sempre a tutti la sua occasione e tutti volevamo fare bella figura perché ognuno di noi in quell’anno si era ritagliato la propria spazio e la maggior parte delle volte non abbiamo fatto rimpiangere chi giocava regolarmente”.

A proposito dei compagni, Campolonghi svela un aneddoto: “Avevo legato un po’ con tutti e in particolare con Cyprien. Sono stato uno dei pochi a legare con lui perché aveva un carattere molto particolare e spigoloso, se non gli piacevi era questione di tempo per litigare (ride, ndr). L’ho conosciuto casualmente qualche anno fa a Nizza dove lei viveva ma poi non l’ho più visto né sentito”.

Infine, il telegramma sul momento decisivo: “Quando siamo andati a giocare a Napoli, in un ambiente come il San Paolo dove è difficile giocare, dove dovevamo anche recuperare lo svantaggio iniziale lì, secondo me, abbiamo capito che eravamo davvero forti e che potevamo fare vincere la Serie A come allora”.

*Fondatore della pagina Amarcord Lecce

 
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