Riceviamo e pubblichiamo
Al di là del murale c’è l’emergenza abitativa che nessuno vuole vedere
L’iniziativa dell’amministrazione comunale di Crotone di riqualificare alcuni edifici popolari attraverso la street art ha generato polemiche da parte di alcuni esponenti della minoranza in consiglio comunale in merito al soggetto raffigurato in alcuni murales.
Ci saremmo aspettati l’avvio di un dibattito pubblico sulla pioggia di soldi arrivata con il Pnrr per gli impianti sportivi a fronte di un nulla cosmico per l’edilizia pubblica: palazzi vecchi, logorati dal tempo e dall’umidità.
Forse è più utile avere 3 piscine pubbliche che case dignitose e sicure? Questa disattenzione, a nostro modesto avviso, costringe molte famiglie a vivere in condizioni precarie, peggiorando la qualità della vita e la sicurezza abitativa del tessuto urbano.
Inoltre non ci sono aggiornamenti e/o pubblicazioni di nuove graduatorie per l’assegnazione degli alloggi pubblici con il rischio concreto di poca trasparenza nella gestione amministrativa.
Nonostante le risse sui social e sulla stampa, auspichiamo che questi temi vengano affrontati in Consiglio Comunale, all’incipit dell’amministrazione o dei consiglieri di minoranza anche per evitare che le case popolari vengano assegnate ai poveri e che i cittadini poveri si ritrovano abbandonati nella giungla delle occupazioni illegali dove prevale la legge del “più forte”.
Sarebbe un buon inizio avviare una fase di valutazione per quantificare il bisogno abitativo e strutturare risposte adeguate. Potremmo, ad esempio, coinvolgere i privati che possiedono immobili vuoti per valutare un partenariato pubblico-privato ed elaborare nuove strategie per contrastare l’emergenza abitativa intercettando i fondi europei destinati a questi scopi.
Crotone in movimento
