Dell’origine del terremoto tra Rimini e Riccione, parla il geologo – .

Dell’origine del terremoto tra Rimini e Riccione, parla il geologo – .
Dell’origine del terremoto tra Rimini e Riccione, parla il geologo – .

Rimini, 13 giugno 2024 – “La terremoto registrato ieri sera serve a ricordarci che il territorio riminese, come tutto il territorio romagnoloè un zona storicamente sismica”.

Parlare è Paride Antolinigeologo cesenate e presidente dell’AOrdine dei Geologi delEmilia Romagna: lo abbiamo raggiunto per saperne di più sul terremoto che lunedì 12 giugno, intorno alle 23, ha destato preoccupazione tra residenti E turisti In Rivierasenza arrecare alcun danno agli edifici.

Il sisma, di magnitudo 3,5, ha avuto origine nel mare, a 6 chilometri di profondità, a soli 3 chilometri dal litorale di Riccione e Misano.

“Stiamo parlando di uno shock di per sé poco significativo – spiega lo studioso – ma chiaramente avvertito dalla popolazionedata la vicinanza e la scarsa profondità delepicentro. Non siamo in grado di prevedere il possibile scosse di assestamento o la creazione di uno sciame sismico: sono fenomeni che possono verificarsi o meno, la statistica in questi casi non può aiutarci”.

Antolini lo ripercorre l’origine del terremoto alla marcata attività geologica dell’Italia centrale, situata sul margine di convergenza tra due grandi placche, africana ed eurasiatica. Il movimento relativo tra le due placche provoca l’accumulo di energia e deformazione che, occasionalmente, si liberano sotto forma di terremoti di varia magnitudo.

Nel 1916Proprio Rimini è stato devastato da due terremoti gravi: il primo il 17 maggio e il secondo – di magnitudo 5,9, ribattezzato ‘catastrofe di metà agosto‘- il 16 agosto. Nell’intervallo tra questi due episodi si sono verificate almeno quindici scosse di assestamento. Il bilancio di quel mercoledì 16 agosto 1916 fu di 4 morti, 30 feriti e ingenti danni agli edifici, tra cui diverse chiese del centro storico, l’Arco d’Augusto e il municipio.

“Nel 1927 tutta la zona venne classificata come sismica – aggiunge Antolini -. Eppure, solo una decina d’anni dopo, Rimini, Riccione (e altri comuni del riminese e del pesarese) furono cancellati dall’elenco dei comuni in cui era obbligatorio il rispetto della normativa sismica, perché ciò avrebbe costituito un ostacolo alla sviluppo edilizio e turistico, allora nella sua infanzia. Pertanto, fino al 1983 – anno in cui questi comuni tornarono in zona a rischio sismico – lo sviluppo edilizio avvenne senza alcun rispetto dei vincoli di sicurezza previsti in questi casi. Rimini – è bene ricordarlo – non rientra tra le zone a maggior rischio sismico d’Italia, ma si colloca tra quelle più esposte per la sua alta densità di popolazione, soprattutto durante la stagione estiva. Episodi come quello di ieri sera – conclude – servono a non abbassare la guardiaper ricordarci che è necessario adeguarsi quanto prima regolamenti edilizi e abitativi”.

 
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