«Non conosco il ruolo del clan Romito a Manfredonia». Cade dalle nuvole sui parenti – .

«Non conosco il ruolo del clan Romito a Manfredonia». Cade dalle nuvole sui parenti – .
«Non conosco il ruolo del clan Romito a Manfredonia». Cade dalle nuvole sui parenti – .

È consapevole del ruolo del clan Romito a Manfredonia”. Gianni Rotice: “No”. “Il suo socio Scirpoli Libero se ne parla più volte nella relazione sullo scioglimento del Comune di Mattinata per mafia. Della società di Libera Scirpoli ha scritto insieme al fratello anche il prefetto di Foggia Francesco e il fatto che sia stata segretaria del Pd di Mattinata. Lo sa che la società si è aggiudicata diverse concessioni balneari e che la società è stata poi gestita dal fratello, quest’ultimo esponente di spicco della mafia garganica?”. Rotic: “No.”

Queste alcune domande dell’avvocato de l’Immediato rivolto all’ex sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice, comparso pochi giorni fa in tribunale a Foggia. L’ex sindaco ha fatto causa al giornale per un articolo sulla sua visita agli uffici di un membro del Parlamento europeo a Bruxelles.

Con lui in Belgio c’era anche la fidanzata Libera Scirpoli, sorella del boss di Mattinata Francesco detto “La Lunga”. La donna non aveva alcun ruolo nell’organico del Comune di Manfredonia. L’immediato ha evidenziato la circostanza parlandone “Situazione quantomeno inappropriata per il Comune di Siponto”. Questo perché il Comune di Manfredonia è stato sciolto per mafia nel 2019, ma anche perché Scirpoli è stato citato nella denuncia di scioglimento per mafia del Comune di Mattinata del 2018. Come è noto, lo scioglimento delle amministrazioni comunali è dovuto a infiltrazioni criminali anche e soprattutto a causa di rapporti, parentele, parentele e amicizie che Ministero dell’Interno e prefetti lo ritengono inadeguato per chi ricopre cariche pubbliche in rappresentanza dei cittadini.

In provincia di Foggia se ne contano sei comuni sciolti per mafia in circa otto anniin tutti i casi sono stati evidenziati numerose segnalazioni che avrebbero minato la trasparenza e l’integrità degli organi comunali in questione. Può allora il giornalista chiedersi se certe situazioni sono opportune? Nonostante il pubblico ministero e il giudice abbiano chiesto più volte a Rotice se intendesse rinviare la denuncia, l’ex sindaco non ne voleva sapere. Lui e la sua ragazza avrebbero potuto chiedere una risposta al giornale invece di inondare i tribunalima hanno preferito intraprendere un’azione legale.

“Sono stato invitato da un deputato del Parlamento europeo – ha ricordato Rotice in aula -. Poi è uscito un articolo che riportava questa visita in modo distorto. C’era anche Libera Scirpoli e l’articolo parlava di mafia e di suo fratello. Un discredito della mia figura di imprenditore oltre che di sindaco. Libera Scirpoli è la sorella di Scirpoli Francesco più volte citata negli articoli di l’Immediato per questioni di mafia. Non lo conosco nemmeno. Il dottor Scirpoli lo è funzionario del distretto agroalimentare ed era lì per vedere se c’erano dei finanziamenti da parte della comunità europea. Sono andato come amico dell’eurodeputato. Non so se questi fondi siano stati poi richiesti”.

“Se un funzionario del distretto agroalimentare ha bisogno di fondi, va di persona a chiederli al Parlamento europeo?” chiese stupito il pubblico ministero. Rotice: “No, vanno lì a chiedere, vanno a fare accertamenti”.

Poi incalzato dal legale del giornale: “Cosa non c’è di vero nell’articolo?”. E Rotice: “Confonde le cose. Non ho niente a che vedere con Scirpoli Francesco. C’è un riferimento al fratello di Scirpoli che non conosco. Sposta il focus”.

Il giudice: “Qui si legge (Nell’articolo, ed) che Libera Scirpoli, sorella del boss mafioso del Gargano, è anche compagna di Rotice. Questo è vero?”. Rotice: “Sì, è vero ma il riferimento è al fratello che non c’entra nulla con queste situazioni”.

Ancora una volta l’avvocato de l’Immediato: “Hai letto il verbale di scioglimento del Comune di Manfredonia?”. Rotic: “Sì”. “Hai letto dei rapporti tra amministratori e criminali?”. Rotice: “Non ho letto questa cosa.”

È a conoscenza che la sua fidanzata Libera Scirpoli viene citata più volte nel verbale di scioglimento del Comune di Mattinata e che a pagina 7 di quel documento si parla della Tor di Lupo sas con i soci Francesco Scirpoli e la sorella Libera e che lei è segretaria del Pd di Mattinata?”. Rotice: “So che lei era segretario del Pd di Mattinata”.

“Sai che il chiosco di quella compagnia – è scritto sempre nella relazione del prefetto di Foggia – era gestito da Scirpoli Francesco e frequentato da elementi di spicco della criminalità organizzata?”. Rotic: “No.”

“Sapete che la ditta si è aggiudicata un lotto da 400mila euro vicino alla spiaggia di Mattinata dove sono stati forniti lettini e sdraio?” Rotic: “No.”

“Ha letto, sempre nelle varie relazioni prefettizie, soprattutto la Triangolo Manfredonia-Mattinata-Monte Sant’Angelo, che è un dato di fatto che individui di un certo rilievo politico, contigui anche per ragioni di parentela con ambienti della criminalità organizzata, si siano candidati alle elezioni amministrative passate?”. Rotice”: “Non l’ho letto.”

Ancora l’avvocato: “Lei è a conoscenza che nei vari verbali di scioglimento si parla di contesti delinquenziale che possono incidere sul buon andamento e sull’imparzialità di un’amministrazione?”. Rotic: “No.”

Insomma, Gianni Rotice, 57 anni, già sindaco di Manfredonia per quasi due anni – dal 2021 al 2023 – non conosce il contenuto del rapporto del 2019 sullo scioglimento del comune da lui guidato per motivi mafiosi e, ancora più paradossalmente, non è a conoscenza del ruolo del clan Romito nella sua città.

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