è iniziata la demolizione – .

TRIESTE È iniziata questa mattina, venerdì 14 giugno, la demolizione della vecchia Luminosa di via Carducci.

Gli operai delle Officine Belletti, che avevano allestito il cantiere nei giorni scorsi, stanno smontando pezzo per pezzo l’edificio. Per consentire i lavori, la fermata dell’autobus è stata temporaneamente spostata al numero 12 della stessa via.

Dopo che in un paio di giorni saranno stati rimossi i vari tratti della vecchia struttura, si procederà con gli scavi che saranno poi utili ai tecnici per verificare lo stato dei servizi sotterranei e per collegare la fibra ottica, visto che la nuova Luminosa sarà dotato di schermi interattivi collegati alla rete. Una volta terminate queste operazioni, la pavimentazione verrà rifatta.

Nell’area di pertinenza della Luminosa – che sarà delimitata a terra con un bordo in acciaio – verrà posizionato del materiale drenante, simile a quello utilizzato per le aiuole attorno agli alberi. A quel punto la nuova Luminosa arriverà in via Carducci in porzioni e sarà ancorata ai plinti già esistenti. Le diverse parti verranno poi assemblate ed infine verranno installati i led wall ed i monitor interattivi da Govoni Impianti.

Se tutto fila liscio, passando per via Carducci a metà luglio vi imbatterete nella nuova Luminosa. A capo dell’iniziativa è Gap di via Pigafetta, l’azienda dell’imprenditore Antonio Rosanò che ha acquistato Luminosa nel 2019, puntando da allora a trasformarla in uno strumento pubblicitario altamente innovativo.

L’attuale Luminosa, è bene ricordarlo, non è quella originale che, nel corso degli anni, è stata modificata fino a far posto negli anni ’80 alla versione attuale, da allora mai più riqualificata. Anche la sua funzionalità è parzialmente scomparsa, considerato che quel tipo di pubblicità è ormai superata e i programmi cinematografici vengono ormai ricercati altrove. Da qui la necessità di un cambiamento.

La nuova Luminosa è stata progettata dallo studio Metroarea degli architetti Tazio di Pretoro e Giulio Paladini, dopo un intenso confronto con la Soprintendenza e il Comune, e la parte strutturale è stata studiata dall’ingegner Fabio Marassi.