«Vinco anche per Pozzuoli» – .

«Vinco anche per Pozzuoli» – .
«Vinco anche per Pozzuoli» – .

Marco Rossi ha sfidato le scosse del bradisismo, gli sciami sismici e non si è mai mosso da Pozzuoli. Immagina cosa può essere la paura per lui. «Non è un girone facile, ma a parte la partita contro la Germania padrona di casa, penso che potremo giocarcela con tutti alla pari». È l’allenatore dell’Ungheria dal 2018. E da allora la nazionale ungherese è tornata alla ribalta del calcio europeo. L’allenatore torinese ma adottato dai Campi Flegrei è alla sua seconda fase finale. Uno dei quattro moschettieri italiani (a parte Spalletti) con Tedesco (allenatore del Belgio), Montella (Turchia) e ovviamente Calzona (Slovacchia). «Siamo tutti davvero contenti. Sappiamo di essere in un girone difficile ma non abbiamo paura delle sfide, abbiamo fiducia e sappiamo di avere la possibilità di vincere contro qualsiasi avversario”. A partire da oggi dalla Svizzera (ore 15). A Budapest non hanno esitato a concedergli la cittadinanza onoraria ungherese: vive tra Pozzuoli e il centro federale della Nazionale, passa le giornate in giro per l’Europa per vedere i suoi giocatori giocare ovunque. Dal punto di vista tattico la sua Ungheria ricorda il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. Szoboszlai e Kerkez le sue stelle: «Scozia e Svizzera sono più al nostro livello in un certo senso. Non voglio sbilanciarmi troppo sulla Germania, anche se non credo che riuscirà a segnare nove punti. Contro Scozia e Svizzera molto dipenderà dalla nostra posizione in queste partite. Ma con le nostre caratteristiche individuali abbiamo buone possibilità contro queste due squadre”. Non ha ancora avuto lo sfizio di essere convocato da un club italiano da quando è “emigrato” in Ungheria. A 59 anni è passato anche il desiderio, visto che dopo sei stagioni ha trovato la dimensione giusta: ha il contratto fino al Mondiale americano ed è molto improbabile che cada nella tentazione di andarsene anticipatamente. D’altronde è così stimato che stenta a credere che il suo futuro sia legato al passaggio agli ottavi di finale di questo Euro24. E gli altri? Tra due giorni c’è il Belgio contro la Slovacchia, ovvero la partita tra i due calabresi, Tedesco e Calzona. Il primo è nato a Rossano, l’altro a Cessaniti in provincia di Vibo Valentia. Ciccio con la Slovacchia e con Hamsik balia cerca il riscatto dopo l’incredibile flop alla guida del Napoli dove non è riuscito nemmeno a conquistare un posto in Conference League: la Nazionale slovacca ormai è la sua coperta di Linus. Il girone non è ferreo, a parte il Belgio (tra due giorni l’esordio) ci sono Ucraina e Romania: ovviamente passare il turno sarebbe un sogno.

Infine un altro campanello: Vincenzo Montella dal Castello di Cisterna. L’ex aereo è l’allenatore della Turchia dal novembre 2023 nel pieno della tempesta: fu criticato per aver escluso dalla rosa Aydin (Alanyaspor) e Uzun (Norimberga), che complessivamente segnarono 32 gol. «Ma vedrai, faremo un grande Europeo».

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La mattina

 
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