Cosa è stato deciso al G7 in Puglia, cosa c’è nelle dichiarazioni finali e cosa è rimasto fuori – .

Si è concluso il G7 italiano presieduto da Giorgia Meloni. Il documento finale raccoglie le conclusioni raggiunte su diversi temi: in primis la guerra in Ucraina e il disastro umanitario a Gaza. Ecco cosa hanno deciso i vertici di Borgo Egnazia.

IL G7 italiano in Puglia si è effettivamente conclusa, sono state firmate le dichiarazioni finali, poiché oggi – sabato 15 giugno – ci sarà spazio per alcuni incontri bilaterali e poi, nel primo pomeriggio, per la conferenza stampa dei leader. Diversi i temi toccati nei tre giorni del vertice, c’è stata la prima storica partecipazione del Papa, la polemica sull’inclusione o meno dell’aborto nel documento finale. Il risultato dei vertici è un documento di 36 pagine, già pubblicato sul sito ufficiale del G7 italiano, che riassume le decisioni prese dai presenti.

Ucraina e Gaza sono le due priorità

Il primo punto è “sostegno incrollabile all’Ucrainaper tutto il tempo necessario”, dal punto di vista economico e militare. “La Russia deve porre fine alla sua guerra di aggressione illegale e pagare per i danni che ha causato all’Ucraina”, che secondo la Banca Mondiale ammontano a “oltre 486 miliardi di dollari”. Per Kiev arriverà entro fine anno anche un sostegno di 50 miliardi di dollari da parte del G7 grazie ai fondi congelati alla Russia.

Il documento condanna “retorica nucleare irresponsabile” del Cremlino, e vengono confermate le misure contro “la Cina e i paesi terzi che sostengono materialmente la macchina da guerra russa”. Non si parla però della possibilità che Kiev utilizzi anche le armi inviatele sul territorio russo. un tema che aveva diviso i Paesi nei giorni precedenti il ​​vertice, e sul quale la decisione resterà nelle mani dei singoli Stati.

I leader firmano le dichiarazioni finali del G7: manca il riferimento all’aborto

Per quanto riguarda il Medio Oriente, il documento si apre con la condanna dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Sottolinea che Israele deve “rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale” nella difesa e condanna Hamas per il suo “utilizzo delle infrastrutture civili a fini militari”. attività”. Il sostegno del G7 va aaccordo proposto da Joe Biden per un cessate il fuoco. Il testo invita il governo israeliano a non procedere con un’offensiva militare su larga scala a Rafah e sottolinea inoltre che “è fondamentale che l’UNRWA e le altre organizzazioni delle Nazioni Unite siano pienamente capaci di utilizzare le loro reti di distribuzione per fornire aiuti a coloro che ne hanno bisogno”. maggior parte.”

Non parliamo del riconoscimento della Palestina, se non per dire che il “reciproco riconoscimento” tra lo Stato di Palestina e lo Stato di Israele “sarebbe un passo cruciale” nel percorso politico verso una soluzione a due popoli e due Stati. Infine, condanniamo l’aumento della violenza da parte dei colonialisti estremisti israeliani contro la popolazione palestinese.

Clima, intelligenza artificiale e migrazione

Per quanto riguarda il clima, i leader del G7 confermano l’intenzione di farlo rispettare l’Accordo di Parigi, sebbene esista “un divario significativo tra le attuali emissioni globali e questo accordo”. L’impegno è quello di “abbandonarsi ai combustibili fossili in modo giusto, ordinato ed equo”, per arrivare “entro il 2050 al più tardi” a un’economia a zero emissioni nette. Per fare questo è aperto anche all’uso dell’energia nucleare.

Si affronta anche uno dei temi più cari alla presidenza italiana, l’intelligenza artificiale. In questo campo i leader si impegnano ad “approfondire la collaborazione per raccogliere i benefici e gestire i rischi dell’intelligenza artificiale. Lanceremo un piano d’azione per l’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro”, per garantire che “permetta una maggiore produttività, posti di lavoro di qualità e lavoro in condizioni dignitose”, ma anche “inclusività e pari opportunità” nel mercato del lavoro.

Nel capitolo su migrazioni dettagliato un piano che prevede di “puntare sulle radici della migrazione irregolare, con iniziative di sostegno e investimenti economici insieme ai Paesi di origine e di transito”, ma anche sulla “gestione delle frontiere” e sulle “rotte sicure per l’immigrazione” . Nella parte dedicata ai rapporti con gli Stati africani, il piano Mattei varato dal governo Meloni viene citato due volte, seppure in termini piuttosto generali.

Cosa hanno scritto i leader del G7 sull’aborto

Infine ci sono i passaggi sulla parità di genere e sulla salute riproduttiva. Questi sono i punti che hanno fatto discutere sull’aborto. A quanto pare ha prevalso la linea italiana: non si parla di aborto o interruzione di gravidanza, ma ci si limita a “promuovere la salute e i diritti nella sfera sessuale e riproduttiva”, al tempo stesso “migliorare gli sforzi per la salute delle madri, dei neonati, dei bambini e adolescenti l’impegno già assunto al vertice dello scorso anno per “l’accesso universale a servizi sanitari adeguati, accessibili e di qualità” per le donne, anche in campo riproduttivo.

 
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