ASL Teramo. La fusione della Psichiatria è un vero dramma sociale… – .

Ho aspettato. Mi sono seduto e ho aspettato. Sono stato bene e tranquillo. Mentre leggevo gli appelli di chi sopravvive solo e grazie all’alta professionalità della psichiatria di comunità teramana. L’estate sta arrivando. Dove molti ci hanno raccontato di sentirsi più soli, più fragili, più inutili, più distanti dal contesto urbano della cosiddetta “normalità”. Crisi economica, crisi familiare, crisi lavorativa e crisi sociale. La somma della dottrina psichiatrica che porta a reazioni spesso definitive. Tentativi di suicidio, suicidi, autolesionismo, interruzione delle cure per la lontananza dai propri centri di riferimento, perdita dei punti forti della cura. A nostro avviso le fusioni estive viaggiano su binari diversi. Il concetto di un indebolimento per future integrazioni in altre mega strutture complesse, perdendo così la propria autonomia politica sanitaria. Il nostro pensiero non va solo ai Serd, alla neuropsichiatria infantile ma a tutte quelle persone in cura per la depressione (fino al 15% degli individui con depressione grave muore per suicidio) o per altre forme di modificazione cognitiva, fisica o fisiologica. Non vi è alcun risparmio nella fusione della Psichiatria ma semplicemente un onere futuro per la sanità pubblica.
Ho aspettato. Mi sono seduto e ho aspettato. Speravo che non ci fosse una così grande carenza di conoscenze nel Paese che ha visto la nascita della Psichiatria moderna. L’ignoranza è solo ignoranza e chi non dovrebbe mai essere lasciato indietro paga il prezzo più alto.

 
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