è l’estrema destra che parla – .

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è l’estrema destra che parla – .

Lucca, 15 giugno 2024 – Una pantera furiosa che mette gli artigli sulla comunità LGBT e una scritta eloquente: “Stop al gay pride, Lucca non ti vuole”. È l’immagine dei volantini apparsi questa mattina a Lucca, dopo l’annuncio della Orgoglio toscano il 7 settembre. È il volto meno colorato (senza volto) della città (per usare un eufemismo) che non si mostra, ma trova evidentemente voce e spazio nel volantinaggio.

Il fantasma ha rivendicato, tramite una mail, il gesto e la natura cattolica e conservatrice della città “Rete Patriottica”un movimento di estrema destra che ha fatto una timida comparsa a Lucca il 25 aprile.

Nella mail si legge: “Con questo messaggio, stampato sui manifesti esposti in città, La Rete dei Patrioti vuole ricordare agli organizzatori di questo evento ridicolo, volgare e provocatorio, che la città di Lucca è saldamente legata alle sue radici cattoliche e alla i valori della famiglia tradizionale. Lo spettacolo baraccone che sfilerà in città il prossimo 7 settembre, ostentando atteggiamenti grotteschi e pretese assurde, sarà una sfida contro il buon gusto e il buon senso dei lucchesi ma non certo contro una fantomatica ed inesistente sopraffazione nei confronti di una realtà così piccola. minoranza. sovrarappresentati nei media e nel dibattito politico e culturale. I valori contro cui si batte l’eccentrica comunità LGBT non sono altro che i fondamenti di ogni civiltà: famiglie forti, unite, solidali e possibilmente numerose, che oggi sono sempre più rare: è questa la vera emergenza che governo e istituzioni dovrebbero affrontare : servono leggi e investimenti per sostenere le famiglie, i bambini e i giovani, non i capricci di qualche bizzarro manifestante dall’identità confusa”.

Sebbene il tentativo del gruppetto di estremisti sembri quello di difendere le Mura dall’avanzata del orgoglio (impresa impossibile data la Costituzione italiana), l’obiettivo che in realtà raggiungono è di tutt’altra natura. Il loro contrasto, infatti, non fa altro che confermare quanto sostenuto dagli organizzatori del Toscana Pride nella scelta della location: a Lucca c’è bisogno di orgoglio.

 
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