«In pochi giorni il cervo ha distrutto due delle mie auto, io e mio figlio siamo miracolosamente vivi» – .

«In pochi giorni il cervo ha distrutto due delle mie auto, io e mio figlio siamo miracolosamente vivi» – .
«In pochi giorni il cervo ha distrutto due delle mie auto, io e mio figlio siamo miracolosamente vivi» – .

DiDavide Soattin

Chiara Manfrini, 28 anni di Bosco Mesola, è rimasta coinvolta in due incidenti: «Finché non c’è un morto va bene. Allora non voglio che sia troppo tardi”.

“Io e mio figlio siamo miracolosamente vivi.” Per parlare, mentre la paura per quanto accaduto è ancora tanta, lo è Chiara Manfrini, 28 anni, da Bosco Mesola, in provincia di Ferrara. Con il suo piccolo Edoardo, di appena 11 mesi, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno è rimasta coinvolta in due incidenti stradali causati da alcuni cervi che li hanno attraversati si è schiantato improvvisamente sulla strada del Basso Ferrarese, travolgendo due auto.

Il primo incidente

Il primo episodio risale a mercoledì 29 maggio. Sono circa le 21.30 quando Chiara esce di casa della madre San Giuseppe di Comacchio ritornare a casa. Lei sta percorrendo la strada Acciaioli, mentre lei è al volante della sua Audi A1 e il figlio è sul sedile posteriore, legato al seggiolino. Ad un certo punto, subito dopo il bivio che porta al Lido delle Nazioni, accade l’inaspettato. «Ho visto sbucare due cervi da sinistra» spiega. “Uno – racconta – è salito sul cofano, l’altro ha colpito la fiancata sinistra, la mia, e mi sono esplosi gli airbag”. Prosegue Manfrini: «Inizialmente, quando ho sentito dell’impatto degli airbag, non me ne ero accorto. Il rumore era stato così forte che mi aveva destabilizzato. Pensavo fosse stato lui a colpirmi il corpo dell’animale stesso. Ho iniziato a vedere il fumo e non capivo bene cosa stesse succedendo. Poi ho sentito il bambino iniziare a urlare. Sono sceso, l’ho afferrato e ci siamo subito allontanati per paura che esplodesse qualcosa, aspettando i soccorsi”.

Le ferite

Le conseguenze, nonostante il timore di essere scampato al rischio fosse grande, avrebbero potuto essere peggiori: «Il bambino non aveva nulla e dopo la paura si è calmato. Invece mi sono bruciato il braccio e ho riportato ferite al collo e alla spalla, mentre ho visto il cervo attraversare nuovamente qualche minuto dopo, ma dall’altra parte della strada”. «Per fortuna – racconta la donna – andavo piano. Ero appena uscito dal semaforo e avevo innestato la terza marcia, altrimenti non so come sarebbe andata a finire”. La storia si ripete poco meno di una settimana dopo, martedì 4 giugno, sempre alle 21.30. Questa volta, sulla Fiat 500, insieme a madre e figlio, c’è anche il padre. È lui alla guida, mentre i due sono dietro. «Stavamo tornando a casa proprio come sei giorni prima e, per evitare che quanto accaduto si ripeta, avevamo scelto di cambiare direzione. Di non percorrere più la strada Acciaioli, ma di utilizzare la SS Romea. Inutile dire che ci è successo di nuovo”. Ancora una volta il responsabile è un cervo: «è uscito da sinistra e ha investito la nostra macchina, sia la portiera che parte del faro. Anche in quella circostanza andavamo piano, per fortuna. Lì gli airbag non sono esplosi ma è uscito molto fumo”. Anche questa volta la paura per il bambino è stata tanta: «Ha pianto per qualche secondo, poi è rimasto con gli occhi spalancati come paralizzato. L’ho chiamato e non ha risposto. Sul posto sono arrivati ​​gli 118 che lo hanno visitato e si è ripreso. Mi hanno detto che era per lo shock. Il mio compagno invece ha riportato la frattura di due costole”.

«Servono misure di contenimento»

Ma quella dei cervi che attraversano la strada non è una situazione senza precedenti: «Li abbiamo già visti più volte, ma era giorno e la visibilità è ovviamente migliore e ti permette di reagire diversamente. La richiesta di Chiara Manfrini ora è di non sottovalutare più il problema: «La Regione si difende spiegando che ci sono segnali di pericolo per l’attraversamento di animali selvatici. Abbiamo provato anche a contattare il sindaco ma non ha risposto nessuno. Chiediamo che vengano adottate misure di contenimento e precauzionali per evitare ulteriori incidenti. Nessuno dice che dobbiamo abbattere i cervi, ma metterli al sicuro. Sia per la loro sicurezza che per quella di altre persone. Finché non c’è una persona morta, va bene. Ma poi non voglio che sia troppo tardi. E la polizia ci ha detto che incidenti simili accadono ogni giorno. Dobbiamo intervenire”.


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15 giugno 2024

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