Gay Pride a Lucca il 7 settembre, polemica sulla data Il Tirreno – .

LUCCA. Non era necessario scegliere quella data. Almeno secondo l’amministrazione comunale che accusa gli organizzatori di non aver tenuto conto delle indicazioni suggerite nell’incontro del mese scorso.

L’edizione 2024 del Toscana Pride, la manifestazione di orgoglio e visibilità LGBTQia+ (lesbiche, gay, bisessuali e bi+, trans, queer, intersex e asessuali), si terrà a Lucca sabato 7 settembre, riproponendo la consueta formula itinerante con la voglia di arrivare dove, secondo i promotori dell’evento, “c’è più bisogno di orgoglio”. “Indomabile e Fiera”, proprio come la pantera lucchese, è il slogan scelto dal comitato organizzatore per caratterizzarlo, ripercorrendo l’orgoglio della comunità “queer” in aperto scontro ideologico contro le scelte del governo Meloni.

Il caso della data

A differenza di quanto accaduto nelle precedenti edizioni, che si sono svolte in ordine cronologico ad Arezzo (2017), Siena (2018), Pisa (2019), Livorno (2022) e Firenze (2023), gli organizzatori hanno deciso di lasciare i consueti mesi di giugno e luglio optando, in maniera senza precedenti, per il 7 settembre. Una data che, per usare un eufemismo, non suscita l’apprezzamento di Palazzo Orsetti. «Nell’incontro che abbiamo avuto con gli organizzatori abbiamo indicato quattro giorni in cui sarebbe stato opportuno non effettuare la processione – spiega il sindaco Mario Pardini –. Erano le date in cui, tra la Notte Bianca, la Murabilia (in programma dal 6 all’8 settembre), la processione di Santa Croce e il Settembre Lucchese, la città accoglieva solitamente un gran numero di persone. Sommati ai 4mila partecipanti attesi al Pride, la situazione da gestire nel centro storico non sarebbe delle più facili. Tra questi c’è stato anche sabato 7 settembre (gli altri sono stati il ​​31 agosto, il 14 e il 21 settembre, ed). Mi dispiace che il comitato abbia optato per quella data, a sei giorni da Santa Croce e in mezzo a Murabilia che attirerà 20mila persone nei tre giorni, non tenendo in considerazione i nostri dubbi emersi durante gli incontri con prefettura e questura Sede centrale. Quel dialogo promesso da più parti evidentemente non c’è stato”.

Calendario del Pride che pone seri interrogativi su quale sarà il percorso del corteo, l’ultima parola sia sulla data che sul percorso per motivi di sicurezza spetterà alla Questura, alla luce dei vari eventi concomitanti.

Le aree

«Al momento alcune aree come piazza Napoleone e piazza San Michele non sono utilizzabili – prosegue Pardini –. Lo stesso dicasi per quella porzione di mura che sarà interessata dalle tribune del Murabilia. Lasciamo alle decisioni che verranno prese dalla questura. Trovo infelice questa decisione degli organizzatori”.

Gli organizzatori

La portavoce di Toscana Pride Monia Marcacci invita invece i cittadini lucchesi a lottare per ottenere una legge contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. «Porteremo in città la nostra rabbia creativa – dice Marcacci -. Stiamo organizzando un Pride ancora più intersezionale che parlerà della voce di tutte le persone emarginate come LGBT, migranti, disabili, precari e disoccupati. Rifiutiamo l’odio religioso, sosteniamo il popolo palestinese e chiediamo un cessate il fuoco immediato a Gaza. Quello che ci condurrà al corteo sarà un percorso partecipativo, auspicando la presenza di associazioni e libere soggettività. Oggi più che mai possiamo e dobbiamo restare insieme dalla stessa parte”.

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