ecco come è finita – Libero Quotidiano

Mancavano ventiquattro voti Adriana Poli Bortone diventare sindaco di Lecce al primo turno. E sono loro che costringeranno i leccesi al ballottaggio. Al termine di una campagna elettorale ricca di polemiche e con una serie di episodi dubbi alle urne, lo spoglio finale decreta che il centrodestra si ferma al 49,95% delle preferenze, contro il 46,73% del centrosinistra. E quindi i leccesi dovranno tornare alle urne il 23 e 24 giugno.

Subito dopo la conclusione dello spoglio, Poli Bortone parla di «circostanze strane» e annuncia ricorsi in caso di sconfitta al ballottaggio: «Nella malaugurata e assai remota ipotesi di vittoria di Salvemini, un lungo e grave periodo di emergerebbe incertezza, con ricorsi e c’è bisogno di estrema chiarezza su quanto accaduto al primo turno, a partire da quei passaggi in cui anche un elettore su 13 si è visto annullare il voto”.

Sì, perché la legge prevede che per ricorrere in appello debbano essere prima completate tutte le operazioni di voto, quindi anche il ballottaggio. Solo dopo – in caso di sfortunata sconfitta – il centrodestra potrà far valere le sue ragioni e chiedere il riconteggio delle schede in una manciata di seggi elettorali. Perché 24 voti non sono niente…

 
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