«Addio alla politica ma il centrodestra a Sassari ha un futuro» La Nuova Sardegna – .

Sassari Addio alla politica, nella quale era solo di passaggio. E già al lavoro nella sua amata università e sulle carte di un processo che non vede l’ora di affrontare, per dimostrare la sua totale innocenza. Tutto questo dopo una sconfitta che lo lascia tranquillo, merito soprattutto di un centrodestra partito da zero, che deve ancora strutturarsi in città, ma che ha un futuro.

Il rettore rompe il silenzio Gavino Mariotti9828 voti alle ultime elezioni comunali e il 16,14% per la sua coalizione di centrodestra che ha fatto gridare al fallimento molti.

È stato un fallimento?

«È stata una sconfitta indiscutibile, che da democratico convinto accetto con serenità. Ma portare in consiglio comunale 5 consiglieri comunali, di cui tre di FdI per la prima volta alla Camera, e uno di Forza Italia che non c’era la scorsa legislatura, e ottenere 900 voti in più della coalizione, non la considero una fallimento.”

Ma se ne va.

«Sì, lascio la politica nella quale ero solo di passaggio. E tornerò a fare il miglior lavoro del mondo nella mia amata università”.

Lucchi dice che in campagna elettorale ha parlato solo di questo.

«Lucchi dovrebbe leggere il nostro programma e farsi raccontare i 22 incontri di approfondimento che abbiamo fatto su ogni singolo argomento. Decine di progetti per i quali indichiamo anche dove andare per ottenere i fondi”.

Non eravate cugini?

«Evidentemente le cose sono cambiate, e non da parte nostra. Forse gli è dispiaciuto sentirmi dire che ho trovato Sassari in condizioni disastrose, distrutta anche moralmente, inevitabilmente anche per colpa loro. Ma credo che il motivo sia un altro”.

Quale?

«Durante questa campagna elettorale ho avuto la netta sensazione di essere un corpo estraneo in un sistema ormai consolidato e trasversale, e di non essere gradito per questo. Sicuramente mi sono successe di tutto”.

Parli dell’inchiesta Monte Nuovo per associazione mafiosa che ti vede tra gli indagati?

«Non vedo l’ora di arrivare al processo per difendermi e smontare il teorema accusativo contro di me. Le carte sono già pronte. Certo la notizia della chiusura delle indagini a pochi giorni dall’inizio della campagna elettorale non mi ha aiutato. E mi ha fatto perdere molto entusiasmo”.

Ha anche fatto arrabbiare un paio di rapper.

«Non li conosco nemmeno. Si parla molto di uno scherzo di cui sono stato vittima e non autore, scoppiato come una bolla di sapone. Nient’altro che richieste di risarcimento”.

Non vorrà dire che abbia perso per questo.

“NO. Ho perso perché non sono riuscito a trasmettere il messaggio della serietà e della profondità della nostra proposta per Sassari. E perché forse è stato un errore parlare così dettagliatamente di ogni singolo aspetto invece di trincerarsi dietro facili slogan. E ho perso perché il centrodestra in città sta iniziando un percorso, che però è ancora lungo”.

Esiste un centrodestra a Sassari?

«Ho trovato tante persone brave, competenti e motivate. Tanti i giovani che vogliono mettersi in gioco. Mi hanno chiesto di essere la loro mamma chioccia, faranno bene anche senza di me. Non saranno certo loro a sciogliersi come neve al sole”.

Parli di educazione civica?

«L’unica figura civica di cui voglio parlare è Antonello Perù, ha il programma, la struttura e i voti. Complimenti”.

Che rapporto avrà con il nuovo sindaco dopo essere stato suo avversario?

«Abbiamo condotto una campagna elettorale molto corretta. E sono stato il primo a congratularmi con Mascia, che ha fatto lo stesso. E parliamo comunque di sindaco e rettore, due ruoli istituzionali di altissimo livello che hanno il dovere, oltre che il piacere, di operare sempre e solo per il bene della città”.

Che idea dovrebbe rubarle?

«Allontanare le auto da Piazza dell’Università. Ho provato con Campus per 5 anni senza successo. Porto in quella piazza, unica segreteria universitaria, 650 dipendenti. La rinascita del centro storico può partire anche da lì”.

La priorità?

«Il centro storico appunto. Va ripopolato, reso sicuro. Girarla dietro ogni angolo è stato per me fonte di dolore e preoccupazione ma anche di speranza per la grande bellezza che rimaneva. Ripartiamo da lì, e il sindaco sa che l’Università è saldamente al suo fianco”.

Quando abbiamo saputo della sua candidatura, le abbiamo chiesto chi gliel’ha fatta fare.

«Ci ​​ho pensato in questi giorni. Forse avevi ragione. Ma alla fine è meglio cadere inseguendo un sogno che non sognare mai.”

 
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