Rinviato il proclama di Masci Il riconteggio rallenta la trattativa – Pescara – .

PESCARA. Rinviato il proclama del sindaco Carlo Masci, dopo aver vinto le elezioni al primo turno con il 50,95%. Il riconteggio dei voti dovrebbe concludersi tra domani e lunedì e si saprà se Masci ha davvero superato la soglia del 50% o se ci sarà un ballottaggio con Carlo Costantini del centrosinistra. Masci si sente protetto da una cortina di 588 voti: il sindaco uscente, ricandidato dal centrodestra con il sostegno di 6 liste, ha superato con 588 voti il ​​tetto del 50%. Ma secondo Costantini (5 liste), nello spoglio iniziato alle 14 di lunedì e proseguito fino a notte, sono emerse “presunte irregolarità” nei conteggi, votazioni separate e 1.311 schede annullate. È quanto emerge da una memoria di tre pagine presentata mercoledì dallo staff di Costantini alla commissione elettorale centrale, guidata dal presidente del Tribunale Angelo Bozzae una relazione integrativa di altre 5 pagine depositata giovedì dopo la lettura dei primi documenti.
Il centrosinistra, sconfitto alle urne con il 34,24%, si ispira al caso Campobasso e incrocia le dita: alle elezioni comunali di Campobasso, per un errore nel caricamento dei voti separati, la vittoria al primo turno è mancato il candidato del centrodestra Aldo De Benedittisinizialmente dato al 53%: con la correzione dei dati ci sarà il ballottaggio tra De Benedittis al 48% e il candidato del centrosinistra Marialuisa Forte al 31.
Se Masci predica la tranquillità, sostenuto da uno scudo vicino all’1%, domina l’ansia tra i candidati consiglieri di maggioranza, spesso protagonisti di un testa a testa per l’ultima preferenza: per sapere con precisione quanti voti hanno ottenuto, i candidati dovranno probabilmente aspettare fino alla fine di giugno. Le verifiche sulle preferenze, con un controllo incrociato dei verbali dei presidenti dei seggi e delle liste elettorali, dovrebbero iniziare subito dopo la conclusione delle operazioni per il sindaco, quindi da lunedì in poi e richiederanno probabilmente più di una settimana. Questo ritardo avrà conseguenze sulla formazione del consiglio Masci bis: in Forza Italia ci sono appena 6 voti tra la prima donna, Valeria Toppetti (822), e il consigliere uscente Maria Rita Carota (814); sulla stessa lista, appena due voti tra altri due in carica, il consigliere Claudio Croce a 799 e l’assessore Eugenio Seccia a 797; in Fratelli d’Italia sei voti dividono i consiglieri uscenti Massimo Pastore (703) e Zaira Zamparelli (697). Ecco perché, in vista della trattativa per i dipartimenti, una manciata di voti (più o meno) potrebbero fare la differenza.
In ballo ci sono 10 incarichi da assegnare, 9 consiglieri comunali e il presidente del consiglio comunale. Lo schema prevede 4 incarichi per FdI, 4 per Forza Italia, uno per la Lega e uno per Pescara Futura. Ma c’è un dettaglio che complica i calcoli delle ripartizioni: in più devono esserci 4 donne, tante quante quelle uscenti. Le donne dovrebbero essere nominate, due per partito, da FdI e Forza Italia. E anche in questo caso la trattativa è in salita: per FdI Zamparelli è tra i candidati; c’è un ingorgo in Forza Italia tra Toppetti, Carota e poi Patrizia Martelli (693) e Isabella Del Trecco (567), entrambi ex consiglieri, e Vittoria D’Incecco (632).
In assenza di colpi di scena drammatici, nel prossimo consiglio comunale ci saranno, per la maggioranza, 8 consiglieri di FdI, 7 di Forza Italia, due della Lega, due di Pescara Futura e uno di Masci Mayor per Pescara Unica, mentre all’opposizione, oltre ai candidati Costantini e ai civici Domenico Pettinari, 5 del Pd, uno di Carlo Costantini sindaco di Pescara, uno di Alleanza Verdi e Sinistra-Radici in Comune, uno del M5S e due di Pettinari sindaco. L’elenco di Gianluca Fusillicon l’1,73%, non ha eletto rappresentanti.

 
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