A piedi da Ravenna a Campi Bisenzio. I 200 Km della Camminata dell’Acqua – .

A piedi da Ravenna a Campi Bisenzio. I 200 Km della Camminata dell’Acqua – .
A piedi da Ravenna a Campi Bisenzio. I 200 Km della Camminata dell’Acqua – .

Dopo la Camminata del Fuoco, organizzata lo scorso anno tra Vesuvio ed Etna, l’associazione Repubblica Nomade propone per il 2024 la Camminata dell’Acqua che attraverserà fino al 29 giugno le zone dell’Emilia-Romagna (inizio ieri) e della Toscana devastate nel 2023 dall’alluvione. Partenza da Ravenna e arrivo a Campi Bisenzio, con tappe a Bagnacavallo, Lugo, Faenza, Brisighella, Palazzuolo sul Senio, Marradi, Vicchio, Borgo San Lorenzo, San Piero a Sieve, Calenzano per un totale di 200 km. “Un territorio fragile – dice l’assessore Giacomo Costantini, accogliendo i camminatori in Municipio – che richiede attenzione anche ai ritmi della natura di cui ognuno di noi è influenzato”. L’associazione vuole superare i confini fisici e mentali che ci impediscono di immaginare nuovi mondi. Infatti, “il significato dei percorsi – spiega Lorenzo Guadagnucci – è sia politico che poetico, perché affrontano un tema e mettono a disposizione un pensiero chiaro: le scelte umane sono autodistruttive e le misure per ridurre i fenomeni che alterano il clima vengono assunti dagli organismi nazionali e internazionali con gravissimo ritardo”. A Ravenna i camminatori sono ospitati al Pala Costa. Dormono per terra, su una stuoia. “Viaggiamo con l’essenziale – dice Maria Luisa Guidi –. Esprimiamo la nostra vicinanza agli abitanti delle zone che attraversiamo, interagiamo con loro, le risposte che hanno dato a questa catastrofe sono un esempio per tutti”.

“La scelta di arrivare a Campi Bisenzio – aggiunge Guadagnucci – non è casuale. È stato uno dei comuni più colpiti dall’alluvione, ma è anche quello che ospita e sostiene il collettivo di fabbrica GKM, che ha affrontato la chiusura dello stabilimento e il licenziamento di tutti i lavoratori costituendo la cooperativa operaia e scegliendo un’economia ecologica -piano di reindustrializzazione sostenibile”. Per lo scrittore Antonio Moresco, fondatore di Repubblica Nomade, “dobbiamo superare il contrasto tra la nostra specie e il resto della natura, di cui anche noi facciamo parte e di cui non siamo i padroni”.

mvv

 
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