nuova escalation di violenza, aggrediti due agenti – .

Siamo nel carcere di Trento vivendo un periodo di grande tensione a causa di un’escalation di violenza da parte dei detenuti contro il personale in servizio.

Dopo episodio grave qualche giorno fa, dove un prigioniero italiano ha aggredito un ufficiale mettendogli le mani al collo e tentando di farlo dandosi fuoco ad un nordafricano salvato dagli agenti che si sono bruciati, un nuovo incidente è avvenuto ieri pomeriggio, intorno alle 14.

Durante l’ultimo episodio, due poliziotti sono rimasti feriti e portati al pronto soccorso. Entrambi sono stati curati e dimessi con collare cervicale e prognosi a sette giorni. Il responsabile degli attentati è un detenuto italiano che ha reagito violentemente quando il personale gli ha negato, senza giustificazione e autorizzazione, il trasferimento della camera.

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Massimiliano Rosa, segretario provinciale del Sappe Trento, ha spiegato cosa è successo: “Il detenuto, menomato, ha aggredito un agente della polizia penitenziaria prima spingendolo, poi colpendolo violentemente al viso e al collo. Anche un secondo agente, intervenuto in aiuto del collega, è stato aggredito, ricevendo schiaffi e pugni con una violenza inaudita”.

Sappe ha espresso vicinanza e solidarietà ai colleghi feritiaugurando loro una pronta guarigione. Anche il sindacato USPP ha espresso preoccupazione per la situazione, denunciando: “La situazione è ormai al limite e ogni giorno assistiamo ad eventi critici e difficili da gestire. Solo grazie alla professionalità del personale della polizia penitenziaria si potranno limitare i danni. Siamo sinceramente preoccupati per ciò che sta accadendo”.

Il sindacato ha chiesto il trasferimento immediato del prigioniero violento e ha invitato le istituzioni a segnalare nelle sedi opportune la situazione critica del carcere di Trento.

La gestione della sicurezza all’interno del carcere è diventata una questione urgente, che richiede un’azione immediata per proteggere il personale e ripristinare l’ordine.

Il direttore del carcere contattato dalla nostra redazione aveva definito la situazione problematica non fuori controllo. «Purtroppo cerchiamo di limitare questi episodi con gli strumenti che abbiamo a disposizione, con normative spesso poco stringenti. In tutte le carceri italiane la situazione è identica”. “La prigione – Aveva spiegato la dottoressa Nuzzaci – è lo specchio della società, e dopo la pandemia, come fuori, anche nelle carceri crescono episodi di intolleranza, irritabilità e nervosismo”.

Annarita Nuzzaci annuncia che sono in arrivo tre nuovi educatori: «Quindi diventeranno 8 e sarà una bella valvola di ossigeno. Poi stanno arrivando anche nuovi reparti penitenziari ed è stato scelto il nuovo comandante pro tempore che arriverà forse già la prossima settimana”.

L’aumento degli educatori garantirà più attività di tempo libero ai detenuti all’interno del carcere, il che forse allenterà la tensione. Abbiamo già iniziato con una partita di calcio tra avvocati, avvocati e detenuti: per la cronaca finì 3 a 1 per i detenuti.

Speriamo che sia un buon inizio anche per il resto. Anche se queste misure sembrano difficilmente in grado di risolvere i gravi problemi del carcere Spini

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