REGGIO EMILIA – Procura e avvocati penalisti ai ferri corti sulla procedura di affidamento. La Camera Penale è scesa direttamente in campo a difesa dei legali del processo Angeli e Demoni che si sta svolgendo in tribunale sul presunto affidamento irregolare di minori in Val d’Enza. In una nota si critica il comportamento della procura Valentina Salvi contro i difensori degli imputati nel processo.
In particolare, il dito è puntato sul tira e molla in aula del 10 giugno tra l’avvocato Luca Baucciodifensore dello psicoterapeuta Nadia Bolognini e il magistrato. Al centro, un certificato medico depositato da Salvi in cui si dichiara il legittimo impedimento dello psicologo Rita Rossiche aveva certificato un disturbo borderline sul paziente di Claudio Foti, poi assolto definitivamente. Una diagnosi sgretolata dai giudici d’appello, che l’hanno definita priva di copertura scientifica.
Gli avvocati Nicola Canestrinidifensore di Francesco Monopoli, e lo stesso Bauccio aveva poi chiesto al tribunale di ordinare una visita fiscale; in particolare l’avvocato Bauccio aveva parlato di tendenza a “diagnosticare malattie senza diagnosi”. Su tale dichiarazione il pm Salvi ha chiesto la trasmissione del verbale dell’udienza alla Procura per procedere contro Bauccio per aver offeso l’onorabilità del testimone.
I difensori erano increduli, interpretando questo atteggiamento come una palese intimidazione. Bauccio a sua volta ha chiesto la trasmissione del verbale dell’udienza agli organi competenti per i profili disciplinari e alla procura per i profili penali con l’ipotesi di violenza privata. La Camera Penale nella nota firmata dal presidente, l’avvocato Luigi Scarcellaha espresso solidarietà ai suoi colleghi e ha condannato “qualsiasi restrizione al diritto di difesa”.
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