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Sicilia, la “siccità del deserto”, la “zona rossa”

Il presidente della Regione, Schifani, chiede la dichiarazione di una “zona rossa” in Sicilia a fronte di condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali legate alla siccità. I dettagli.

La Sicilia è tormentata dalla siccità. Il ciclone africano che imperversa, e altri che imperverseranno fino a ottobre, stanno addensando nubi non di pioggia ma di maggiore desertificazione. Un presunto boss mafioso, Gaetano Scavone, al maxiprocesso di Palermo, riferendosi ad altro, ha usato le parole “calore del deserto”… E il “calore del deserto” è adesso in Sicilia, con i serbatoi quasi vuoti e le campagne sterminate e al collasso, come in Marocco e Algeria, tanto che il presidente della Regione, Renato Schifani, invoca che, come Marocco e Algeria, anche la Sicilia viene dichiarata “zona rossa” dal governo nazionale e dal Parlamento Europeo, riconoscendo condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali. La proposta del presidente Schifani, che attualmente, dopo le dimissioni di Luca Sammartino, è anche assessore ad interim all’Agricoltura, è stata approvata dalla giunta regionale sulla base di una documentazione che testimonia la riduzione delle risorse idriche negli invasi e un contesto generale che colloca la Sicilia nella “zona rossa” a causa della scarsità d’acqua come Marocco e Algeria. La situazione disastrosa è peggiorata nelle ultime settimane a causa dell’indisponibilità di acqua per l’irrigazione nei bacini artificiali. Nel settore agricolo e zootecnico si stima che la produzione diminuirà in media del 50% nel 2024 a fronte di improbabili piogge estive, e del 75% se, come è molto più probabile, non pioverà. Schifani sottolinea: “Lo stato di calamità naturale per danni all’agricoltura era già stato dichiarato il 9 febbraio ma la situazione estremamente grave che stiamo affrontando ci impone di fare questo ulteriore passo per sostenere le nostre aziende agricole e il nostro allevamento”. Quindi la “zona rossa”: e cosa significa? La “zona rossa”, ovvero il riconoscimento della condizione di forza maggiore e circostanze eccezionali dal 1° luglio 2023 al maggio 2024, consentirà alle imprese agricole e zootecniche operanti su tutto il territorio siciliano di usufruire di deroghe in alcuni ambiti della politica agricola comune , che ci consentirebbe di non applicare determinati vincoli a pascoli e terreni, continuare a beneficiare di aiuti, rinviare pagamenti, sanzioni e oneri”. Intanto presto verranno forniti agli allevatori siciliani dei voucher per l’acquisto del foraggio per gli animali. La misura per contrastare gli effetti della siccità, sostenuta da Schifani, prevede uno stanziamento di 10 milioni di euro e ha ottenuto il parere favorevole della terza Commissione Attività produttive dell’Assemblea regionale siciliana. Il via libera in Commissione consentirà ora all’Assessorato regionale dell’Agricoltura di completare la procedura e pubblicare il bando attraverso il quale gli agricoltori potranno presentare domande di partecipazione. In conclusione, una riflessione banale e scontata, che tuttavia testimonia un paradosso: la Sicilia è un’isola circondata dal mare, ed è incredibile che stia morendo di sete. Circondano la Sicilia, l’isola, con una schiera di dissalatori, prima a bordo di navi militari, e poi costruiti ex novo o riattivati, come a Porto Empedocle.

 
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