Un percorso narrativo che segue un doppio binario, l’amore glorificato, così come le cadute più disastrose, l’esaltazione di esso e il consumo della sua lontananza, il cuore ritrovato e la struggente consapevolezza delle mezze vite.
Anna Iaccarinogià autore di tre lavori precedenti, tutti pubblicati da Guida per gli editori, ritorna a distribuzione nazionale con una nuova creatura in inchiostro, come ama definirla la stessa autrice, con il romanzo: “Il prato negli occhi” – Guida per gli editori.
Un viaggio di 218 pagine, con un doppio focus narrativo, l’amore come centralità attraversata nelle sue molteplici e diversificate declinazioni; l’amicizia come filo conduttore di un percorso di vita allargato. Una storia itinerante a più voci.
Protagonismo femminile e figure maschili che accompagnano le svolte del tempo.
Un libro da sfogliare come un susseguirsi di porte scorrevoli, che si aprono, si chiudono, ripartono, cercando di liberarsi dalle doppie serrature, per lasciarsi andare nell’incognita del divenire. Volendo provare a dargli una visione di fisicità, si potrebbe immaginarlo come una sorta di specchio parlante in cui ruotano vari volti di donne. Quattro donne diverse e distanti tra loro, ma unite da un percorso comune di bisogno di libertà, conquista di consapevolezza, tentano di superare le linee di fragilità che ciascuna porta con sé.
Possono farlo? Non esiste una risposta chiara, come spesso accade nella vita e come il libro stesso più volte sottolinea evocando i transiti del tempo. I protagonisti cercano di realizzarlo nell’unico modo possibile: non arrendendosi e credendoci tutti insieme. Salvaguardare cioè la propria unicità, attraverso un percorso di condivisione allargata e occhi nuovi che, per la prima volta, si aprono a mondi lontani e dimenticati.
Un viaggio in cui, come auspica la stessa autrice, chi sceglie di leggerlo può ritrovarsi in piccoli frammenti di sé, riconoscersi in qualche via di arrivo che apre nuovi passaggi dell’esistenza. Meno soli nel timore di una scelta e forse più vicini a quell’altro “sentire”, troppo spesso lasciato in silenzio, per farcela insieme e accogliere le soggettività dell’essere.
Un percorso narrativo che segue un doppio binario, l’amore glorificato, così come le cadute più disastrose, l’esaltazione di esso e il consumo della sua lontananza, il cuore ritrovato e la struggente consapevolezza delle mezze vite.
Un vorticoso saliscendi, un viaggio interiore che porta alla luce nude verità ma, allo stesso tempo, cerca di abbattere i luoghi comuni, puntando sempre verso il domani. Un libro forte e delicato, tra mille se e mille ma, in costante navigazione tra orizzonti e ascolto della vita.
