via libera alle parti civili anche senza l’aggravante di mafia – .

Il gip del tribunale di Palermo, Stefania Brambille, ha ammesso tre nuove parti civili nel processo contro la mafia Brancaccio, in cui sono imputati anche 31 commercianti che hanno negato di aver versato il denaro dell’estorsione. Alla prima udienza preliminare non si sono presentati tutti gli enti e le associazioni che in genere partecipano al procedimento, dato che la denuncia rivolta agli imprenditori era di semplice favoreggiamento e non aggravata da agevolazioni di Cosa Nostra. Nonostante questo impedimento – per statuto le associazioni partecipano solo ai processi contro persone accusate di reati di mafia – oggi Addiopizzo, la Federazione antiracket e lo Sportello Solidarietà, di fronte alle obiezioni dei legali degli imputati, sono stati ammessi dal giudice Brambille .

Nella sua ordinanza il gup ha evidenziato come astrattamente il collegamento della condotta degli imputati al fenomeno associativo possa giustificare la comparizione in giudizio. Il giudice, infatti, ammettendo le associazioni che hanno chiesto di costituirsi parti civili, spiega che, sebbene il reato di favoreggiamento non rientri tra i reati per i quali i rispettivi fini sociali statutari prevedono che le associazioni siano parti civili, il collegamento il comportamento di favoreggiamento al reato di associazione mafiosa produce in astratto un danno alle stesse associazioni e al libero mercato e per questo motivo esse hanno titolo a costituirsi.

Assente oggi anche il Comune di Palermo, ormai legittimato dalla decisione del giudice di partecipare al procedimento. A patto che si presenti entro la prossima udienza.

 
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