La regione Umbria si dota di leggi per la montagna – .

La regione Umbria si dota di leggi per la montagna – .
La regione Umbria si dota di leggi per la montagna – .

Invita inoltre i comuni ad organizzarsi in unioni montane. Sulle catene di approvvigionamento forestale, fare di più

Assisi, 27 giugno 2024 – In occasione delle Giornate della Montagna promosse dalla FAI CISL ad Assisi, il presidente nazionale dell’UNCEM (Unione nazionale comuni ed enti montani), intervenendo ad Assisi all’annuale evento montano promosso dalla FAI CISL, ha chiesto al consigliere regionale Morroni di dotare l’Umbria di una legge moderna sullo sviluppo montano. Di fare in fretta dando alla legge chiavi di impegno e interpretazione per una nuova economia dei territori, incentivando nuova popolazione, generando comunità verdi, sostenendo le imprese con investimenti agevolati e fiscalità differenziata.

“Dobbiamo affrontare a fondo la sfida climatica e quella demografica – ha affermato Bussone – anche organizzando il sistema degli enti locali montani, attraverso le unioni dei comuni montani.

L’Uncem Umbria con Agnese Benedetti, coordinatrice regionale, sostiene la richiesta.

“L’Umbria – ha proseguito Bussone – ha soppresso le comunità montane, che da anni sono sotto commissariamento. Togliere tutto non ha tolto dal tavolo le sfide di un sistema istituzionale dei Comuni che devono lavorare nella NOI. Non solo i campanili. Serve un sistema istituzionale solido, nelle zone montane, comuni piccoli e grandi insieme. Come Uncem vogliamo supportare la Giunta Tesei in questo processo. Abbiamo anche un percorso nazionale, il progetto ITALIAE, con il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie. Non lasciare soli i Comuni. La montagna è comunità ed è insieme. Come ci insegna la FAI CISL.

Non avere una legge sullo sviluppo della montagna e un’organizzazione democratica stabile dei comuni montani, non pensanti, ma capaci di generare unità, non va bene. L’Agenzia regionale forestale per le foreste non basta. Ancor di più in una Regione con 400mila ettari di foreste, aziende eccellenti come Marco Caprai e Margaritelli, ma poi solo il 7% di foreste pianificate e l’1% pianificato.

Invertiamo insieme questi numeri. Prendiamo il modello di altre Regioni, come Piemonte e Friuli Venezia Giulia, che investono tante risorse europee, l’FSC, il PSR e il POR FESR per le filiere. Bisogna farlo bene e in tempi certi. Per dire, non a parole, che l’Umbria è una Regione verde, della biodiversità e del futuro verde, sostenibile, comunitario”.

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