«La guerra mi ha rovinato», l’anteprima nazionale dello spettacolo a Molfetta – .

«La guerra mi ha rovinato», l’anteprima nazionale dello spettacolo a Molfetta – .
«La guerra mi ha rovinato», l’anteprima nazionale dello spettacolo a Molfetta – .

Un uomo cerca di salire sul palco e realizzare il sogno di una vita: incontrare un noto direttore di teatro per conoscerlo e convincerlo a farsi assumere. In un giorno di nervosa quiete, viene messa in scena una breve pausa dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, nel retro di un piccolo teatro di provincia.”La guerra mi ha rovinato“contro Arianna Gambaccini e Michele Ciprianitesto e regia di Arianna Gambaccini, una coproduzione tra Coop. Crest di Taranto e Compagnia Malalingua, con il sostegno di Trac – Centro di residenza artistica pugliese – progetto 2022, che debutterà sabato 29 giugno alle 21.00 e domenica 30 giugno alle 20.00 presso la Cittadella degli Artisti di Molfetta, nell’ambito del festival Trame contemporanee (direzione artistica di Marianna de Pinto e Marco Grossi).

La guerra mi ha rovinato” è la storia delle vite parallele di artisti di ieri e di oggi. È la storia di due anime alle prese con due guerre diverse unite dallo stesso “trauma”: il vuoto e il “fallimento” (o ciò che credono essere tale). È un omaggio al mondo dell’avanspettacolo, che ha saputo trasformare la sofferenza e la fame in una risata collettiva, popolare e liberatrice. È una storia che parla della fame dell’attore, del colera scenico e del bisogno universale degli altri.

Uno spettacolo che attinge alla storia familiare di Michele Cipriani, nipote dell’omonimo attore di vaudeville tra gli anni ’30 e ’40 del secolo scorso, ingaggiato dalla Compagnia di Rivista del Capocomico Arturo Vetrani, dove si trovò a condividere il palco con i fratelli Maggio, Pietro de Vico e molti altri.

Alcuni dicono che il nostro destino è nel nostro nome, non so se è vero. Quello che so è che ci sono tre cose che mi legano al mio capostipite: la professione, il nome (anche se sul palco si faceva chiamare “Mario Ceprani”) e in qualche modo la guerra. Stava cominciando a farsi un nome quando l’Italia entrò in guerra nel 1940. Trasferitosi a Taranto prima del conflitto, venne convinto dal maresciallo dei vigili del fuoco della città ad arruolarsi nei vigili del fuoco. Non so quanto fosse consapevole in quel momento che la sua carriera sarebbe finita lì: la sua carriera finì, con uno spettacolo interrotto dai bombardamenti.

È stato inseritoquarantena” come è successo a tutti noi, nel 2020: abbiamo in comune la sospensione in cui si sono ritrovate le nostre vite. Nella nostra professione siamo abituati a lottare per sopravvivere alla mancanza di lavoro. Ma un bombardamento, che venga dall’alto o da una piccola particella nel nostro respiro, come lo si combatte? Cosa può fare l’arte contro qualcosa di immensamente grande o immensamente piccolo che ci piomba addosso? Al di là delle condizioni materiali, di cosa può nutrirsi un attore quando le contingenze della vita gli tolgono ciò di cui ha più bisogno: il pubblico? Chi sono io senza che tu mi guardi? Chi siamo noi senza gli altri? Quale guerra ci rovina davvero: quella fuori o quella dentro di noi?

Michele Cipriani si diploma nel 2000 presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica P. Grassi. Nel 2008 inizia la sua collaborazione con il Teatro Kismet con il quale mette in scena numerosi spettacoli diretti da Teresa Ludovico. Dal 2014 al 2017 ha recitato in “Impara”, “Alla luce”, “Il non fare nulla” prodotto da Teatro Era, regia di Roberto Bacci, gli ultimi due con drammaturgia di Michele Santeramo. Partecipa come attore e a diverse produzioni teatrali per diverse compagnie nazionali. Nel 2020 è coprotagonista nel film “La vendetta” regia di Leo Muscato. Nel 2021 fa parte del cast di Murder Theatre Reading di Malalingua Teatro, produzione Teatri di Bari ed è coprotagonista dello spettacolo Fiabe nei Castelli di Michele Santeramo, produzione Rex Exstensa. Nel 2022 prende parte alla ripresa dello spettacolo “Il Molière immaginario” di Teresa Ludovico, (tratto da Molière) e “Vite spezzate” ancora una volta diretto da Teresa Ludovico.

Arianna Gambaccini si è formata seguendo il percorso della Scuola Teatrale Graziano Giusti lavorando con Al Yamanuci e Corrado Veneziano; e partecipando al corso per Attori del Cust di Urbino. Ha poi seguito laboratori teatrali con Michele Santeramo, Leo Muscato, Michele Sinisi, Gualtiero De Santi, Gilberto Santini, Maria Cassi, Lino Musella e Paolo Mazzarelli. Negli ultimi anni ha preso parte a diverse produzioni tra cui “Vite spezzate” del Teatro dell’Opera Kismet, “Farfalle” di Animalenta Theatre, “Soli contro la mafia” del Teatro Ermitage, spettacoli con cui è tuttora in scena. Scrive e dirige “Alcuni giorni” e “Arianna nel labirinto”, “libertà con le ali sulla a“; con”Agosto Nero, un monologo in rima”è stata finalista del Premio Dostoevskij. Nel 2017 è protagonista del cortometraggio “Il giorno”, di Pippo Mezzapesa. Con Saba Salvemini e Annika Strøhm di AretéEnsamble, Cipriani Gambaccini, produce e porta felicemente in scena lo spettacolo “Il Dio del massacro” che ha debuttato nel 2022 al Kismet Theatre.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Umbria, sì a Invitalia tra i programmi di sviluppo e progetto spa Antognolla – .
NEXT AMP-Borsa oggi in diretta | Il Ftse Mib chiude in parità. Sul podio Pirelli, Leonardo e Recordati. Vendite su Tim – .