Ubriaco e sotto l’effetto di stupefacenti, ha cominciato a chiamare insistentemente una sua conoscente e, non ricevendo risposta, si è presentato a casa sua per poi fare irruzione nell’abitazione. Effrazione aggravata è stato il reato contestato al giovane, un 23enne di origini tunisine, arrestato dagli agenti della questura di Foligno, diretta dal vicequestore Adriano Felici. Le forze dell’ordine sono state allertate da una chiamata della vittima al numero unico di emergenza, a seguito della quale l’auto della polizia ha raggiunto l’abitazione della donna.
Secondo quanto riferito dalla Questura di Perugia, il ragazzo – già gravato di precedenti di polizia – dopo aver chiamato con insistenza al telefono la vittima, si è recato presso la sua abitazione, insultandola e minacciandola e colpendo violentemente la porta d’ingresso. Spaventata, la donna ha poi chiesto aiuto alla polizia. Nel frattempo il 23enne è riuscito a salire sul parapetto di una finestra dell’appartamento e, dopo aver rotto il vetro, è entrato in casa. E proprio nell’abitazione della vittima gli agenti di via Garibaldi lo hanno trovato al loro arrivo, dolorante per le ferite riportate entrando nell’appartamento. Sul posto è intervenuto anche personale del 118 per prestare le cure necessarie al 23enne.
Ricostruita la vicenda, dal racconto della donna è emerso che il giovane le aveva fatto delle avances e, al rifiuto della vittima, aveva iniziato a chiamarla con insistenza fino a quando, come detto, non l’aveva raggiunta a casa sua. Condotto in Questura per le normali attività, l’uomo è finito in manette per violazione aggravata di domicilio. Per ordine dell’autorità giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, il 23enne è stato trattenuto in cella di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida.
