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Lo SPI CGIL di Matera chiede a Bardi di firmare subito un accordo per la Miulli – .

Lo SPI CGIL di Matera chiede a Bardi di firmare subito un accordo per la Miulli – .
Lo SPI CGIL di Matera chiede a Bardi di firmare subito un accordo per la Miulli – .

L’Unione Pensionati Italiani della CGIL di Matera, con una nota firmata dal suo segretario generale Eustace NicolettiDENUNCIA il perdurare della DRAMMATICA CONDIZIONE del Sistema Sanitario Materano, nell’ambito delle criticità regionali, aggravata dalla mancata sottoscrizione dell’accordo sui servizi tra la Puglia e la Regione Basilicata che, in evidente violazione del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 del nostro Costituzione”, crea l’impossibilità per i cittadini lucani e in particolare per le categorie più fragili (anziani), residenti nei territori confinanti con il territorio pugliese-lucano, di potersi rivolgere all’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti per abbreviare i tempi della sanità Servizi. (https://giornalemio.it/salute-e-benessere/lospedale-miulli-interrompera-le-prestazioni-sanitarie-ai-residenti-in-basilicata-dal-1-luglio/)” Una situazione -definito dall’SPI di Matera- pericoloso perché l’interruzione di prestazioni sanitarie importanti e delicate quali le Attività Ambulatoriali del SSN (ivi comprese le visite di Oncologia e Radioterapia), gli accertamenti diagnostici strumentali (TC, RM, Endoscopie, ecc.) e i Ricoveri Ordinari Programmati, e/o gli interventi in Day Service e Day Surgery, per Ricoveri Urgenti anche prioritari legati all’evento nascita, espone a rischi oggettivi tutti i cittadini, in particolare quelli in condizioni di fragilità. Una situazione paradossale perché, gli stessi sostenitori dell’ulteriore degrado del sistema sanitario lucano e in particolare di quello materano, in questi mesi, impegnati nelle varie competizioni elettorali, oggi, per le trattative legate all’assegnazione dei seggi, si permettono di rinviare ulteriormente a tempo indeterminato la costituzione dell’esecutivo regionale che lascia un settore delicato come quello della sanità senza governo. Una situazione contraddittoria perché, come emerge dalla Campagna di Ascolto dal titolo; “Diritto alla cura – per un servizio sanitario pubblico e universale” promosso dallo SPI CGIL della Basilicata, ai territori Bradanica appartengono i lucani che maggiormente ricorrono al servizio sanitario fuori regione e in particolare al servizio sanitario pugliese – Medio Basento (44,8%), Matera (42,2%) e Metapontino – Collina materana (38,8%); percentuali ben superiori alla media regionale che si attesta al 33,9% del campione dove tempi di attesa superiori a 6 mesi si riscontrano nella città di Matera il 36%, nell’Alto Basento il 33,5% e lungo la Bradanica – Medio Basento il 31,6%.

“In sintesi, i cittadini/utenti -adds Nicoletti- si trovano nel collo di bottiglia tra il DECLINO DELLA SANITÀ PUBBLICA DI MATERANA che, a causa della carenza di personale sanitario e amministrativo (diminuito complessivamente dai 2.462 dipendenti presenti nel 2010 ai 1.911 presenti al 31.12.2022, con una riduzione di 551 unità, pari ad oltre il 22%), non è in grado di rispondere alle prestazioni sanitarie erogate dai LEA e continua ad accumulare carenze e ritardi nell’erogazione di prestazioni e servizi e l’impossibilità di potersi rivolgere alle strutture ospedaliere limitrofe appartenenti ad altra regione. All’assenza di reali decisioni per affrontare e risolvere i problemi acuiti negli ultimi anni si aggiunge l’attuale immobilismo politico-amministrativo regionale che:
• priva questa regione del suo ministro regionale della sanità;
• rinvia a tempo indeterminato l’attuazione dei progetti del PNRR, come le case di cura e gli ospedali comunitari, essenziali per migliorare il numero di posti letto e gli standard del personale medico;
• tiene chiuso in qualche cassetto il piano sanitario regionale, mentre le liste d’attesa restano un problema acuto;
• costringe tredicimila lucani a farsi curare fuori regione; una mobilità sanitaria tra le più alte in Italia, particolarmente accentuata nell’area pugliese-lucana e metapontina, che storicamente sono costrette a rivolgersi all’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti”.

Pertanto, lo SPI CGIL di Matera, conclude la nota– “interpretando il forte disagio e, in alcuni casi, la disperazione manifestati dai cittadini attraverso segnalazioni, denunce e denunce di presunti episodi riconducibili a “malasanità”, aggravati dall’impossibilità dal 1° luglio 2024 di potersi rivolgere a strutture sanitarie ed ospedaliere extraregionali, CHIEDE al neoeletto Presidente della Regione Basilicata di sottoscrivere l’accordo contrattuale con la Regione Puglia denominato “ACCORDO DI CONFINE” per ripristinare le prestazioni sanitarie di: Ricovero programmato; Day Suyrgery; Day hospital; Day Service e Ambulatoriale. In caso di mancato riscontro, lo SPI CGIL di Matera, a tutela dei propri iscritti e di tutti i cittadini, adotterà tutte le iniziative sindacali e legali contro il perdurare dell’immobilismo nelle azioni volte a invertire la drammatica situazione del sistema sanitario materano e contro le scelte politiche e amministrative che ledono il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione.”

Iscritto all’albo dei giornalisti della Basilicata.

 
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