Casanova, treno ogni mezz’ora, ma bisognerà aspettare 11 anni – Notizie – .

Casanova, treno ogni mezz’ora, ma bisognerà aspettare 11 anni – Notizie – .
Casanova, treno ogni mezz’ora, ma bisognerà aspettare 11 anni – Notizie – .

BOLZANO. Era il 2010 quando si cominciò a parlare di una “metropolitana leggera” verso Merano, capace di accorciare i tempi di percorrenza e decisiva nell’eliminare i veicoli dalle strade.

Forse – è la vecchia e mai sopita richiesta dei residenti – con il vantaggio collaterale di raddoppiare le fermate dei treni in Casanovaogni mezz’ora invece che ogni ora.

Quattordici anni dopo, ieri sui tavoli del sala OrtlesIn Piazza Anna Frank, i tecnici della Sta hanno srotolato le carte di progettazione preliminare. L’orizzonte temporale è altrettanto lungo – il 2035, quello del Piano della Mobilità Sostenibile – e l’obiettivo è ambizioso, aumentare la capacità annua dagli attuali 2.195.220 passeggeri a 4.254.581 una volta terminato il lavoro, con tempi ridotti da 41-44 minuti a 26.

E la fermata Casanova? In Provincia l’idea prevalente è di accompagnarla al progetto Rfi. Altrimenti, secondo i calcoli dei tecnici, si perderebbero i collegamenti e si accumulerebbero i ritardi.

Massimiliano Valleproject manager di Sta, mostra due mappe. La prima descrive l’intensità del traffico stradale, che è più alto tra Bolzano e Merano, la seconda mostra il viaggio in treno, che è importante soprattutto dove il treno è una valida alternativa all’autostrada, cioè tra Bolzano e Bressanone.

“I dati dimostrano il potenziale del raddoppio della ferrovia”, afferma. Quindi il raddoppio è “Un tassello decisivo” nella strategia del consigliere Alfredo. Le spese saranno a carico di RFi.

A quanto ammonterebbe la spesa non è ancora noto. Cinque anni fa erano 200 milioni di euro. Molto dipenderà anche dalle varianti e dagli espropri da corrispondere ai proprietari dei frutteti lungo il percorso. Così ieri, insieme ai tecnici di Sta e della Provincia, c’erano anche loro, i contadini, a studiare le mappe, insieme ai residenti riuniti nel comitato Laboratorio Casanova.

“Non si tratta solo delle esigenze degli agricoltori. Saranno pagati per la loro terra”, nota Valter RigonContro Laboratorio Casanova da anni si batte perché il treno si fermi ogni mezz’ora anche nel quartiere. In treno si raggiunge il centro città in 11 minuti contro i 40 dell’autobus nelle ore di punta. Tra Casanova, Firmian, contrada Ötler/Similaun e Via Resia parliamo di un potenziale di 10mila utenti.

Tra i nodi del progetto, il più complicato è quello TerlanoGli agricoltori vorrebbero che la nuova linea seguisse il vecchio tracciato, mentre ad altri non dispiacerebbe una stazione più vicina al centro cittadino.

Valle evidenzia un vantaggio: “Terlano ha tre fermate, di cui due a chiamata. Con il raddoppio il treno si fermerà sempre a Settequerce e Vilpiano”. Va però raddrizzato lo stop in curva.

Ciò è stabilito dai parametri tecnici della normativa UE. “Siamo in contatto con i sindaci – spiega Alessandro Albertodirettore dell’Ufficio Infrastrutture – affinché possano aiutarci a comprendere le esigenze di ciascun Comune”. Quelli di chi si occupa di ecologia hanno già le idee chiare. Rinaturalizzare le aree lungo l’Adige.

“Questo progetto è un’opportunità per farlo”, spiega il direttore della Federazione degli Ambientalisti Hanspeter Stafflerosservando le mappe. I prossimi appuntamenti: oggi in municipio a Postal, 4 luglio alla Raiffeinsen di Terlano, 5 luglio nella sala civica di via Huber a Merano, sempre dalle 14 alle 20.

Soddisfatto Martino Vallazza, direttore del dipartimento Infrastrutture: “Ci stiamo avvicinando gradualmente a un percorso ottimizzato”. RFI incorporerà le informazioni raccolte durante le giornate informative in lavori futuri.

 
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