“La verità su Carrara” – .

“La verità su Carrara” – .
“La verità su Carrara” – .

“Carrara non è un gioiello affascinante delle Apuane”. I comitati cittadini non sono disposti a far passare questo messaggio alla città. Sono i lettori del Fatto quotidiano e hanno inviato ai giornalisti che saranno domani in piazza San Francesco un comunicato lampo in cui parlano di “estrattivismo selvaggio, inquinamento che si impossessa della città in tutti i suoi gangli vitali, dalla cultura alla salute”. Si sottolinea ancora la politica sanitaria del Comune e dell’Asl che sta smantellando le strutture ospedaliere e ambulatoriali. Si parla di bonifica attesa da 40 anni da un territorio “devastato dai residui chimici e mai bonificato”. La gestione della cosa pubblica intesa come “cosa sua”, usata per costruire consenso attraverso benefit e distribuzione di incarichi diretti. Come lettori del Fatto eravamo entusiasti della Festa della Carta. Siamo però rimasti delusi dalle parole del sindaco che, nel salutare l’iniziativa, descrive una situazione lontana dalla realtà Da qui l’elenco di criticità come il Museo del Marmo chiuso, il centro storico abbandonato al degrado, le osannate Alpi Apuane sgretolate e in mano a poche famiglie. Un’amministrazione che si schiera dalla parte opposta a queste lotte è il Comune più marmorizzato, più inquinato (mai bonificato) con i più alti tassi di cancro e i peggiori servizi sanitari della Toscana”. La lettera è firmata da Comitato di Primo Soccorso, Associazione Cittadini Adic, Sanità Pubblica, Sanità Pubblica Versilia Massa Carrara, Ecoapuano, Coordinamento Ambientale Apuoversiliese, Amici della Terra Versilia, Nuovi Paesaggi Urbani, Lunezia.

Intanto ieri su YouTube è andata in onda la puntata di Millennum del Fatto quotidiano dove il fotografo Alessandro Gandolfi ha illustrato il contenuto di un dossier realizzato in cava dal titolo “I proprietari del marmo: poche tasse, poca sicurezza, tanto inquinamento”. Il giornalista Mario Portanova ha intervistato Nico di Athamanta e Maria Paola Antonioli di Legambiente in una puntata in cui i riflettori sono puntati su inquinamento, estrattivismo selvaggio, una città divisa e metodi di lavoro degni degli stati sudamericani. Da qui la mancanza di ricadute su un territorio sfruttato, la politica che non aiuta e una città dove non resta nulla dei profitti nababbi riservati agli industriali. “Una città divisa dove nemmeno gli operai – ha spiegato Gandolfi – sono sindacalizzati, ma essendo anarchici sono difficilmente inquadrabili”. Il resto sono accuse relative ai beni periziati e alle leggi del Settecento, montagne sbriciolate per fare dentifricio e carbonato di calcio, un territorio derubato.

 
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