Quanto è reale la possibilità di due Ancona? – .

Quanto è reale la possibilità di due Ancona? – .
Quanto è reale la possibilità di due Ancona? – .

Quanto è concreta la possibilità di ritrovarci con due Ancona? Al momento non molto. Paradossalmente ormai di Ancona ce n’è una sola, quella che Tiong ha consegnato a Francesco Agnello. Che di fatto è una scatola vuota: non ha una proprietà, non ha una sede, non ha un bacino di giocatori e allenatori (tutti usciranno domani), non ha un campionato in cui giocare. E non ha nemmeno il marchio del cavaliere armato che è nelle mani del sindaco. Ma ha il numero di matricola, che però non serve a niente. Secondo le norme federali, l’unica Ancona che potrebbe esistere (e che al momento non esiste) è quella che potrebbe emergere a partire da lunedì, quando si apriranno le manifestazioni di interesse. Le scadenze per Silvetti sono strettissime: la caparra di 400mila euro per l’iscrizione in serie D deve essere fatta entro il 4 luglio, cioè giovedì. Una corsa contro il tempo che taglia fuori Agnello e soci che hanno già detto di non voler partecipare alla gara. Dunque potrebbero esserci due Ancona. Una basata sull’articolo 52 del Noif, unica strada percorribile dettata dal presidente Gravina al sindaco Silvetti e una che invece tenta di scalare una montagna ripidissima (quella di Agnello) sostenendo di essere l’unica in grado di potersi iscrivere alla D e facendo ricorsi a destra e a manca, non si capisce cosa. A proposito: ieri a Roma la società di Agnello si è mossa per 400mila euro, per saldare i debiti e avere le carte in regola, dicono. L’estate si fa più calda.

 
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