Ok, ma che cazzo è “Jack Frusciante ha lasciato il gruppo”, il libro di cui Enrico Brizzi ha annunciato il seguito? Ecco la storia di Alex e Adelaide e perché ha segnato una generazione – MOW

Ok, ma che cazzo è “Jack Frusciante ha lasciato il gruppo”, il libro di cui Enrico Brizzi ha annunciato il seguito? Ecco la storia di Alex e Adelaide e perché ha segnato una generazione – MOW
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Lo scrittore Enrico Brizzi ha annunciato il seguito di “Jack Frusciante ha lasciato il gruppo”. Sono passati trent’anni dall’uscita del libro simbolo di una generazione. Per coloro che erano troppo giovani o troppo vecchi nel 1994, vi racconteremo di cosa si trattava e vedremo se le cose sono davvero cambiate oppure no.

ILImmagina di non leggere questo. Immagina un mondo senza smartphone, senza social network. C’è un saggio di storia ambientale molto famoso, scritto da John Robert McNeill e Peter Engelke, si intitola “La grande accelerazione“. Siamo nell’era geologica dell’umanità, l’Antropocene, periodo in cui essa non c’è più Natura per cambiare il Pianeta, ma è l’attività umana a farlo. La tecnica, per la precisione; e la velocità con cui questi cambiamenti avvengono ha assunto il ritmo vertiginoso e rapido delle innovazioni. Anche se è successo senza che quasi ce ne rendessimo conto, il mondo è cambiato e ce ne siamo accorti tutti. Per fortuna alcuni autori hanno saputo fotografare, con i loro libri, l’intero spirito di un’epoca. Jack Frusciante uscito dal gruppo è uno di questi. Il libro di Enrico Brizzi è stato pubblicato trent’anni fa. Ai tempi dell’Antropocene, trent’anni sono un’intera epoca, e la storia di Alex e Adelaide, i due protagonisti, appare oggi come il contorno di un futuro che sarebbe dovuto arrivare, ma che di certo non ci saremmo aspettati. “Avevo vent’anni”, diceva l’incipit di Aden Arabia, scritto da Paul Nizan, “non permetterò a nessuno di dire che questa è l’età migliore della vita”. Il bello della letteratura: citare un libro per descriverne un altro. Tutto è interconnesso nel mondo dell’arte, e l’incipit molto potente di Nizan si apre su un tema che è lo stesso di Jack Frusciante: la rabbia ormonale e universale della giovane età. Lascia il gruppo, lascia il mondo. E-stasi, stare fuori. Ribellarsi all’ordine costituito. Il protagonista del romanzo di Brizzi, Alex, ha meno di vent’anni. Frequenta il liceo classico a Bologna, ascolta musica che gli adulti definiscono depravata, è incazzato con un mondo che non lo capisce, e il mondo non lo capisce. È reciproco, la cosa. No, questo non è cambiato. Era normale, è normale. Il mondo funziona ancora così. Lo scontro generazionale è l’eterno paradosso della rivoluzione che diventa ordine costituito. Amen.

Ddov’è allora il cambiamento? Partiamo dalla prima parte del titolo, quel Jack Frusciante che tanto illudì chi all’epoca non conosceva abbastanza a fondo il mondo giovanile. IL peperoncini rossi piccanti erano all’apice della loro carriera. Erano l’inno di una generazione. Il futuro. Parlavano di dipendenze, di sesso, di amore, giocavano vestiti solo con un calzino. I giovani hanno sempre bisogno di cattivi esempi, e in questo sono stati maestri. I ragazzi volevano essere come loro e giocare era il modo più semplice per avvicinarsi al risultato. Il sottotitolo del libro, non a caso, era “una maestosa storia d’amore e di rock campanilistico”. Le famose sale prova nelle sale dei relatori. Ma accadde che il vero Frusciante, John, il chitarrista della band più cool dell’epoca, lasciò i RHCP, come se il sogno di una generazione è stato segnato dall’abbandono. Fine dei concerti, sostituzione con Dave Navarro. Il mondo cambia. Stava cambiando. Ecco la metafora. Quasi sempre i cambiamenti sono il risultato di un evento traumatico, da qui la crisi del modello precedente. Nel caso di Alex, il protagonista del libro di Brizzi, il trauma è soprattutto ciò che colpisce tutti i ragazzi: l’amore. Alex si innamora di Adelaide e la letteratura è coinvolta. Si tira indietro, non si lascia andare. Il motivo è un distanziamento. Deve andarsene. In America. All’inizio degli anni Novanta. Ecco l’abisso del cambiamento. Non eravamo ancora un mondo interconnesso. Non c’era Whatsapp, non c’era Skype, non c’erano nemmeno gli smartphone. Carta, penna, cabine Sip, immaginazione. Senza sentimentalismi. Fu così, non fu né meglio né peggio, e questo lo si capisce leggendo il libro.

Eessere soli contro il mondo. Soffri la società, ti scontri con essa, la accetti, la odi, la ami. Libertà e regole, il gruppo e l’uscita, che non è quasi mai definitiva. Anche quando lo è, il motivo è sociale. È il caso di Martino, amico di Alex, che nel libro compie un gesto estremo. Puoi davvero lasciare il gruppo? Frusciante si è rimesso in gioco, anche se Alex non lo sapeva. Resta il fatto La tecnologia è cambiata, ma le relazioni umane no. E non sarebbe servito a niente se Alex e Aidi avessero avuto WhatsApp. La distanza è distanza, la carne è carne. La separazione non può essere colmata con un palliativo. Lo sanno certamente anche i diciassettenni di oggi, lo sanno meglio dei vari ministri e psichiatri che pontificano sui ragazzi come se il mostruoso non fosse nel mezzo dell’ordine, ma nel disordine degli estremi, senza il quale ogni termine medio sarebbe non hanno alcun senso del significato. esistere. Detto questo non possiamo che essere felici e curiosi della cosa Enrico Brizzi ha annunciato l’uscita di un seguito per Jack Frusciante uscito dal gruppo, per capire cosa sono diventati Alex e Adelaide, nell’era dei trappola e dei booktoker.

 
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