ANCONA – I suoi fan, che lo aspettavano a fine mese al PalaPrometeo, dovranno aspettare fine anno per vederlo (forse) sul palco. L’aggravarsi della misura nei confronti di Baby Gang – dall’obbligo di permanenza agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, secondo quanto disposto dai giudici di Milano lo scorso gennaio – ha portato il trapper e il suo management a rinviare le date del tour previste a fine aprile e inizio maggio. Un appuntamento particolarmente atteso, perché proprio nel capoluogo dorico l’artista lombardo di origini marocchine avrebbe fatto la prima tappa – il 27 aprile – del tour successivo all’uscita del suo terzo album in studio, “L’Angelo del male”, disponibile su varie piattaforme dal 26. La nuova data al PalaPrometeo è fissata per il 12 dicembre: per i possessori di coupon che non potranno partecipare all’evento a fine 2024, ci sarà la possibilità di richiedere il rimborso, al netto delle commissioni di servizio, entro e non oltre il 17 maggio.
L’aggravante della misura nei confronti di Mouhib Zaccaria – questo il vero nome del trapper – deriverebbe dalla prima condanna in primo grado a cinque anni e due mesi per una sparatoria risalente al luglio 2022 (a Milano, in cui rimasero feriti due senegalesi) ), e quindi dai fatti accaduti il 20 gennaio scorso nella sua abitazione di Lecco, in cui un suo amico sarebbe stato colpito da un colpo di pistola alla gamba sinistra sparato dalla Baby Gang. Musicalmente parlando, circa un mese fa è uscito il video che lo vede protagonista insieme a Fabri Fibra ed Emma nella versione 2024 del brano “In Italia”, portato al successo dal rapper di Senigallia circa quindici anni fa insieme a Gianna Nannini. Quella con Fabri Fibra, però, è solo una delle tante collaborazioni presenti nel suo ultimo lavoro, che ha assunto i contorni di una vera e propria passerella per una parte cospicua della scena, vista la presenza di Blanco, Marracash, Emis Killa, Jake La Furia, Geolier, Gemitaiz , Tedua, Lazza, Sfera Ebbasta, Guè, Rocco Hunt, Ernia e Rrkomi.
I dubbi degli ultimi mesi
L’appuntamento anconetano, già nei mesi scorsi, era già finito nell’occhio del ciclone, dopo le preoccupazioni espresse dal sindaco di Ancona, Daniele Silvetti. Che oltre ad aver espresso qualche dubbio sulla certezza di un evento che coinvolge una persona gravata da misure restrittive, aveva anche sottolineato come – in qualità di sindaco – avesse l’obbligo di farsi garante della sicurezza e della salute dei suoi concittadini. «Senza alcuna intenzione, né di censurare né di polemizzare», aveva precisato, ma con timori fondati legati alla nota della Questura sulla possibilità di un piano per l’ordine pubblico. E che per il momento è destinato a restare nel cassetto, almeno fino a dicembre.
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