Di canzoni come “Mr. Lato positivo” ce ne sono pochi – .

Di canzoni come “Mr. Lato positivo” ce ne sono pochi – .
Di canzoni come “Mr. Lato positivo” ce ne sono pochi – .

Per durare nel tempo, una canzone rock deve necessariamente rispettare alcuni canoni, come un riff di chitarra incisivo e riconoscibile, un testo in cui il pubblico possa identificarsi e un ritornello contagioso, che possa essere cantato a squarciagola da migliaia di persone durante i concerti. Nel 2003 Brandon Flowers, un cantante americano che da tempo progettava di fondare una band insieme ad un suo amico, il chitarrista Dave Keuning, scrisse una canzone che aveva tutti questi requisiti: “Mr. Brightside”, che ancora oggi è molto conosciuto e molto apprezzato e, per darvi un’idea, dopo 21 anni fa ancora parte della classifica dei migliori singoli del Regno Unito.

Flowers la scrisse in pochi minuti, subito dopo aver scoperto che la sua fidanzata di allora lo aveva tradito, canticchiando la melodia su una malinconica sequenza di accordi che Keuning gli faceva ascoltare da tempo. La scrittura fu molto veloce anche perché Flowers non rispettava la struttura tradizionale di una canzone, ma decise di ripetere la stessa strofa due volte: il risultato fu un brano della durata di quasi quattro minuti, basato su una tonalità piuttosto insolita per le canzoni pop (il re bemolle maggiore), e preceduto da un delicato e riuscitissimo arpeggio di chitarra, di quelli che ti entrano in testa al primo ascolto.

Il testo descriveva un susseguirsi di stati d’animo contrastanti, gli stessi che Flowers aveva provato mentre scriveva, a partire dal mal di pancia che lo aveva colpito immaginando la sua compagna in intimità con un’altra persona (Ora stanno andando a letto e mi fa male lo stomaco, ed è tutto nella mia testa, ma lei gli tocca il petto adesso, lui le toglie il vestito adesso) alla necessità di andare avanti e convincersi che le cose sarebbero andate per il verso giusto, nonostante tutto (Sto uscendo dalla mia gabbia e sto bene).

Flowers lo intitolò “Mr. Brightside”, traducibile come “Mr. Ottimismo”: nonostante sia stata scritta subito da due musicisti senza molta esperienza, negli anni successivi divenne la canzone più rappresentativa dei Killers, il gruppo che Flowers fondò nello stesso anno insieme a Keuning, al batterista Ronnie Vannucci e al bassista Mark Stoermer.

– Leggi anche: Una canzone dei Killers

“Sig. Brightside” è stato il singolo che ha portato al successo Grande confusionel’album di debutto della band, e dopo più di vent’anni è una di quelle canzoni che viene spesso descritta come un inno generazionale per coloro che sono cresciuti tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni ’00.

È stato pubblicato il 29 settembre 2003 ed ha ottenuto subito un grande successo anche perché è stato utilizzato come parte della colonna sonora di L’OC, una serie televisiva molto popolare dell’epoca. Viene ricordato con un certo affetto anche il video ufficiale della canzone, quello in cui i Killers suonano in un club di burlesque.

Oltre ad essere la canzone che i fan dei Killers aspettano con più ansia durante i concerti, da 21 anni “Mr. Brightside” ha battuto diversi record. Ad esempio, nel 2010 la rivista Chitarra totale ha posizionato l’intro di chitarra di Keuning al nono posto nella classifica dei migliori riff del 21° secolo, mentre nel 2018 la rivista NME ha descritto il ritornello della canzone come il 22esimo maggior successo di tutti i tempi.

Sempre giovedì “Mr. “Brightside” divenne il singolo più venduto di tutti i tempi tra quelli che non raggiunsero mai il numero uno nelle classifiche musicali britanniche. È un risultato notevole, non solo perché i Killers sono una band americana, ma anche perché “Mr. Brightside” ha superato nella classifica “Wonderwall” degli Oasis, una delle canzoni inglesi più famose e amate di tutti i tempi, che tra l’altro viene regolarmente cantata durante le partite di calcio della Nazionale inglese e del Manchester City, una delle due squadre dalla città.

In realtà, la passione sproporzionata del Regno Unito per “Mr. Brightside” non è una novità. La canzone, infatti, ha il primato di restare nella Official Singles Chart Top 100, cioè la classifica dei migliori cento singoli della settimana del Paese, calcolata sulla base dei dischi in vinile e dei CD venduti, ma anche su audio e streaming e download di video: nel tempo è rimasto per oltre 408 settimane nelle prime cento posizioni della classifica, quasi sette anni e mezzo, e anche adesso si trova al 65esimo posto.

Negli ultimi 21 anni, vari addetti ai lavori hanno cercato di spiegare perché “Mr. Brightside” è un pezzo di grande successo. Secondo i critici musicali di New York Times Jessica Goldstein, uno dei motivi è che si tratta di un brano “fluido”, adatto cioè ad accompagnare diversi stati d’animo, dall’euforia alla tristezza. Inoltre, è forse il brano che meglio riassume le varie influenze musicali dei Killers, che pur essendo una band inquadrata nel genere rock alternativo hanno sempre espresso sonorità diverse, da quella più dance e scanzonata a quella più riflessiva e intima. , quasi emo.

Inoltre, come ha osservato Goldstein, “Mr. Brightside” ha una certa valenza simbolica per i millennials, la generazione di persone nate tra l’inizio degli anni ’80 e la metà degli anni ’90, che la collegano ad alcuni consumi culturali molto rappresentativi della loro adolescenza, come L’OC.

SU Vice Emma Garland ha scritto che “Mr. Brightside” è semplicemente una canzone perfetta, perché «ha tutto ciò di cui una composizione ha bisogno: un ritornello grande come Giove, una strofa d’apertura così epocale che dovrebbe essere tradotta in latino e incisa sulle porte delle città, un riff che ti dà una carica di serotonina più grande di un orgasmo.

Mentre alcune band potrebbero sentirsi frustrate nell’essere continuamente associate al loro singolo di debutto, Flowers ha detto in più occasioni di essere orgoglioso dei Killers. In un’intervista rilasciata nel 2021 all’emittente britannica BBCha spiegato che non si stancherà mai di cantarla e ha aggiunto di essere orgoglioso di aver scritto una di quelle canzoni che «appartengono a tutti», come “Enjoy the Silence” dei Depeche Mode o “Where The Streets Have No Name” degli U2 .

– Leggi anche: L’importanza di Steve Albini

 
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