«Vicinanza agli agenti aggrediti» – .

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Tornano scontri e tensioni all’Università La Sapienza di Roma dove è attesa da giorni la riunione del Consiglio di amministrazione e del Senato accademico sul tema degli accordi di ricerca con Israele. Due persone sono state arrestate dopo il tentativo di effrazione prima al Senato accademico e poi alla questura sotto la quale si erano radunati manifestanti: uno è stato fermato dopo aver danneggiato un’auto della polizia, l’altro per aver aggredito un agente.

Auto della polizia danneggiate

La giornata è iniziata con due studentesse, Martina e Letizia, incatenate al totem davanti all’ingresso del rettorato per “chiedere la sospensione degli accordi dell’università con Israele e le dimissioni del rettore della fondazione Med Or” che fa capo a Leonardo. E si è conclusa con momenti di tensione, prima davanti al rettorato, poi fuori dalla città universitaria: oltre agli arresti, gli studenti sostengono che tre di loro sarebbero rimasti leggermente feriti.

L’intervento di Piantedosi

«Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha parlato personalmente con il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per accertarsi delle condizioni di salute degli operatori delle forze dell’ordine aggrediti nel corso degli scontri avvenuti nel pomeriggio alla Sapienza, esprimendo loro vicinanza e solidarietà “. Lo rende noto il Viminale.

L’appuntamento

In mattinata, circa 200 studenti, provenienti soprattutto da collettivi, insieme a professori universitari, ricercatori e personale amministrativo, in attesa dell’esito della riunione del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione, si sono riuniti per una breve conferenza stampa davanti al rettorato . Poi hanno percorso le strade della città universitaria e i corridoi delle facoltà di Lettere e Scienze Politiche, sventolando bandiere, scandendo slogan e lanciando slogan soprattutto contro la rettrice Antonella Polimeni, accusata di non volere un vero confronto con gli studenti e di non avendo rassegnato le dimissioni dalla fondazione Med’Or.

La lamentela

“Boicottate Israele, tenete la guerra fuori dall’università, vergogna, assassini”, gli slogan dei manifestanti, diventati via via più duri man mano che filtravano notizie dall’attuale Senato Accademico, che con il Consiglio di Amministrazione, già nel primo pomeriggio, ha rilasciato un comunicato dai toni chiari e decisi. La Sapienza, infatti, si legge nel documento, «respinge l’idea che il boicottaggio della collaborazione scientifica internazionale, la rinuncia alla libertà di insegnamento e di ricerca, e la negazione delle responsabilità associate di ogni singolo ricercatore, possano promuovere la pace e il rispetto per la dignità umana” anche se esprime innanzitutto “dolore e orrore per l’escalation militare e la conseguente crisi umanitaria in corso in Palestina”.

video

Il Consiglio di Amministrazione e il Senato Accademico ribadiscono poi il proprio impegno per la creazione di corridoi umanitari e ulteriori azioni di accoglienza, sostegno e solidarietà per le comunità accademiche colpite dal conflitto: dalla creazione di un dottorato nazionale in Studi per la Pace, all’adesione al partenariato con An-Najah National University, Unimed e Palestine Student Scholarship Fund (PSSF) per il completamento dell’istruzione universitaria gratuita per gli studenti residenti nella Striscia di Gaza. Davanti al rettorato, prima della partenza del corteo, due professori, il professor Giorgio Mariani che insegna letteratura americana e la professoressa Laura Guazzone, docente di storia contemporanea dei paesi arabi, hanno letto l’appello firmato da 2500 studenti, ricercatori, amministratori e 150 università docenti che spiegano le ragioni della protesta e chiedono al Senato accademico di sospendere gli accordi con le università israeliane. «Chiediamo la sospensione, non la cancellazione, di questi accordi – hanno spiegato – e rimandiamo al mittente ogni idea di razzismo e antisemitismo. Chiediamo lo stop agli accordi scientifici tra Sapienza e industria degli armamenti, riteniamo auspicabile che tutti i rettori si dimettano da Med’or, compreso il rettore della Sapienza, Polimeni. Infine, chiediamo un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza”.

Le tensioni

Dopo alcuni momenti di tensione con la polizia davanti al rettorato, avendo capito che la protesta non aveva dato i risultati sperati, i giovani hanno marciato in un corteo fuori dalla città universitaria, a cui sono seguiti scontri con la polizia. Infine, gli studenti hanno proseguito il corteo fino a Piazzale del Verano, imbrattando lungo il percorso un autobus e la saracinesca di un supermercato. Solidarietà al rettore Polimeni è venuta dal ministro dell’Università Anna Maria Bernini. «Quello che sta accadendo all’Università La Sapienza è vergognoso. La protesta legittima non può mai portare a violenza e abusi. La decisione del Senato evidenzia che la comunità accademica non accetta imposizioni da parte di una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dai contenuti internazionali. La ricerca non può essere boicottata”, ha commentato il ministro.

Le parole di Crui

La Conferenza dei rettori “accoglie con grave preoccupazione la notizia di nuovi scontri tra studenti e forze dell’ordine alla Sapienza”. Come più volte ribadito nelle ultime settimane, “la violenza non è mai accettabile, da nessun punto di vista e in nessuna forma – ha affermato Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui – È ancora più inammissibile quando tenta di forzare una decisione presa democraticamente da un organismo di governo di un’università. Le università italiane sono e saranno sempre luogo di confronto di idee e di culture. Al Rettore Polimeni va tutta la mia solidarietà».

Diversi i feriti tra le forze dell’ordine

Sono diversi i feriti tra le forze dell’ordine a causa delle tensioni di oggi all’Università La Sapienza di Roma. Secondo quanto si apprende, tra i due arrestati c’è una ragazza. In particolare, avrebbe aggredito un agente di polizia durante il tentativo di irruzione nella stazione di polizia.

Tag: Scontri Sapienza polizia studenti arresti feriti Piantedosi Prossimità aggredito agenti

 
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