Black Friday di Borsa e banche sotto i raggi X – .

Crisi politica in Franciainnescato dall’esito deludente delle elezioni europee Emanuele Macronha foldato Piazza degli Affari che venerdì scorso ha perso il 2,8% assieme alle banche, martellate dal diffusione.

Il differenziale tra il BTP decennale e il corrispondente Bund tedesco ha infatti superato i 155 punti base. Un veleno per il ministero dell’Economia, che si ritroverà a dover pagare più interessi per finanziare il debito pubblico, ma anche per le banche che hanno accumulato nei loro bilanci Bot e BTP.

Perché, per dirla in modo estremamente semplice, se stanno per entrare in circolazione obbligazioni con un rendimento più generoso, quelle precedentemente emesse appariranno meno attraenti per gli investitori.

Venerdì scorso Unicredit ha così perso in Borsa il 5,5%, risultando il titolo peggiore dell’indice Ftse Mib. Ma è andata decisamente male anche a Bper e Monte Paschi (-3,5%), Banco Bpm (-2,8%) e Intesa Sanpaolo (-2,5%) e in generale all’intero settore finanziario.

Cosa accadrà lunedì alla riapertura dei mercati? Come se la caveranno Piazza Affari e i BTP? È probabile che la fase di instabilità continui. È bene però tenere presente che se da un lato negli ultimi quattro anni la massa di BOT e BTP detenute dalle banche italiane è rimasta pressoché invariata, la loro l’esposizione complessiva al debito italiano si è ridotta.

Proprio poco prima dell’inizio del Covid, a gennaio 2019, il debito pubblico in mano alle banche era di 628 miliardi, pari al 25,7% del totale e ora è pari a 632 miliardi, ma pari solo al 22 per cento. Quasi quattro punti base in meno.

A prendere le misure è uno studio della Fabi, la principale unione bancaria, secondo cui il picco più alto, in termini assoluti, è stato raggiunto nel giugno 2022 quando nei portafogli delle banche si contavano più di 712 miliardi di Bot e BTP.

Fonte: Fabi
Fonte: Fabi

Tra i fattori che hanno favorito il ribasso c’è anche la scelta del Tesoro di mettere il debito pubblico italiano nelle tasche delle famiglie con ripetute emissioni del BTP Valore: il tutto concluso con un incasso integrale grazie ai generosi dividendi assicurati ai sottoscrittori e al premio fedeltà riservati ai “titolari di cassetti” che li conserveranno fino alla loro scadenza.

In sintesi, il fatto che il Tesoro sia meno dipendente dai mutevoli umori degli investitori istituzionali stranieri e dagli algoritmi che ora comandano acquisti e vendite sui loro terminali di borsa, dovrebbe offrire un riparo parziale al nostro denaro investito nel mercato azionario.

Tuttavia, i nervi del mercato restano tesi e quindi la probabilità che si verifichino altri shock appare molto alta. Ciò che conta, come detto, è il clima di instabilità che si è creato in Europa dopo le elezioni europee.

Soprattutto in Francia che tra meno di tre settimane è costretta a chiamare i cittadini al voto per scegliere chi governare dopo Macron. Senza contare che anche la maggioranza del cancelliere tedesco Olaf Scholz ne è uscita con le ossa mezze rotte.

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E i mercati finanziari, spiegano gli analisti, scongiurano il pericolo della “strega” francese e tedesca vendendo i titoli di stato dei Paesi più indebitati. Esattamente come l’Italia, anche se il governo Meloni nel suo insieme è uscito rafforzato dalla prova elettorale di Bruxelles.

La priorità per il nostro Paese resta quindi quella di ridurre il peso del debito pubblico. Soprattutto dopo la decisione della BCE di bloccare il percorso di abbassamento dei tassi di interesse appena iniziato, e la scelta della Fed americana di non avviarlo nemmeno.

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