“politica monetaria non così rigida. Sì ai tagli se i dati lo suggeriscono” – .

“politica monetaria non così rigida. Sì ai tagli se i dati lo suggeriscono” – .
“politica monetaria non così rigida. Sì ai tagli se i dati lo suggeriscono” – .

Il Presidente di Banca della Federal Reserve L’amministratore delegato di Richmond, Thomas Barkin, ha affermato oggi che, anche se ritiene che gli aumenti dei tassi di interesse attuati finora dalla banca centrale americana saranno sufficienti a ridurre l’inflazione, la politica potrebbe non essere così restrittiva come alcuni pensano.È troppo presto per dirlo, ma c’è un modo per scoprirlo: procedere deliberatamente con un occhio all’economia reale – ha affermato Barkin in un discorso preparato per la consegna al Global Interdependence Center di Parigi. – Ed è quello che sto facendo».

Barkin non ha offerto alcun suggerimento sul momento preferibile per il taglio del tasso, ma ha fornito un resoconto dettagliato di come la maggior parte dei previsori economici, compresi quelli del Alimentatohanno ripetutamente sbagliato di fronte alle circostanze straordinarie che si sono verificate. Il mercato del lavoro, ad esempio, lungi dal cedere mentre il Alimentato l’aumento dei costi di finanziamento, è rimasto solido e i consumatori hanno continuato a spendere. «Credo che ci siano ancora dei ritardi e che tutto questo inasprimento finirà per rallentare ulteriormente l’economia – ha detto Barkin. – Allo stesso tempo, data la notevole forza che stiamo vedendo nell’economia, sono aperto all’idea che l’R-Star sia leggermente cresciuto.». L’R-star, noto anche come tasso neutrale, è il livello dei tassi di interesse che non limita né stimola un’economia sana.

«L’agilità è la chiave. Riceviamo nuove informazioni ogni giorno e dobbiamo adattarci di conseguenza», ha concluso. E oggi nel primo pomeriggio italiano saranno pubblicati i dati chiave sull’inflazione PCE statunitense che certamente daranno una vera indicazione su come procedere.

Ricordiamo che nell’ultima riunione di giugno il Alimentato ha mantenuto il tasso di riferimento nell’intervallo 5,25%-5,50% in cui si trovava dallo scorso luglio per mantenere la pressione sull’economia per raffreddare l’inflazione. Ha inoltre pubblicato proiezioni che mostrano che la previsione mediana di tutti i 19 banchieri centrali statunitensi era per un solo taglio dei tassi di interesse quest’anno.


FOTO: SHUTTERSTOCK

 
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