Europlay con Michela Giraud, un insensato “tic” Rai per gli Europei che è un calcio in faccia alla Gialappa – MOW – .

Europlay con Michela Giraud, un insensato “tic” Rai per gli Europei che è un calcio in faccia alla Gialappa – MOW – .
Europlay con Michela Giraud, un insensato “tic” Rai per gli Europei che è un calcio in faccia alla Gialappa – MOW – .

Con la prima partita degli Azzurri agli Europei 2024, ha debuttato su Raiplay Europlay, un talk pensato per intrattenere condotto da Michela Giraud, strillone di Roma Nord (che, ricordiamolo, è come il Vietnam). A commentare la partita sono in tanti, tra cui ‘creatori di contenuti’, astrologi molto forti su Ig, chef come Max Mariola e alcuni giornalisti sportivi, condividendo lo stesso divano e intervenendo nella telecronaca ufficiale. Non si capisce nulla. E, forse, è meglio così. Dateci la Gialappa!

SSe sei un appassionato di calcio, troverai Europlay un pasticcio insostenibile. Se anche tu non sei un appassionato di calcio. La conferenza condotta su Raiplay da Michela Giraud ha debuttato con l’intento di commentare in diretta la prima partita della Nazionale italiana contro l’Albania. Il risultato, forse senza grandi sorprese, ha superato ogni limite di disagio umanamente sostenibile. Un gruppetto di persone (molto seguito sui social) si riunisce e segue la partita, con Giraud padrona di casa che sfoggia i suoi modi tipici da strillone del Nord Roma. Di lei, dopo 150 minuti di disastro, ci sembra di poter salvare solo il modo in cui continua a portare avanti il ​​programma nonostante l’insensatezza di quasi tutto ciò che la circonda. Non si lascia intimidire dal caos, magnifica tutto e tutti. Che è buono. Sprecato, ma buono. Per il resto, nulla cosmico. Il concetto del format (?) è quello di gettare su un divano le persone che fanno scintille numerologiche sui social media per vedere l’effetto che ha. L’effetto è straniante. Il risultato è un ‘contorto’ che, forse, passerebbe inosservato anche sulla piattaforma madre. Figuriamoci su quello della Rai. I problemi sono molteplici e già presenti sulla carta, inerenti all’idea stessa. Andiamo a sfoggiarli uno per uno, al grido di ‘Aridatece la Gialappa’s!’.

PPrimo problema: il cast, una decina in tutto, parla sopra i commentatori, in continuazione. Quindi, se lo spettatore volesse seguire la partita, non può. E cosa ottiene in cambio? Gente che chiacchiera di sciocchezze su tatuaggi, oroscopi e boni. Tutte conversazioni tanto insensate quanto difficili da ascoltare perché accanto a loro scorre la telecronaca tecnica della Rai sulla partita. COSÌ? E allora il comico Carlo Amleto, nel complesso una delle presenze meno fastidiose della combriccola, suona la pianola, ricordando i minuti rimasti o incitando il pubblico, diviso sugli spalti tra i tifosi dell’Albania e quelli della nostra Nazionale, a cantare “cori rispettosi ”, in versione “jazz”. Intanto, nella cucina dietro lo studio, lo chef Max Mariola è segregato, intento a cucinare un piatto tipico della squadra rivale, le qofte (polpette, ndr), con un’enfasi inspiegabile. Il nostro si emoziona come il mitologico Roberto Da Crema, annusando e pizzicando peperoni, friggitelli, spezie e quant’altro mentre Giaraud, per sentirne tutta la bontà, ci sfiora i capelli dentro. Buon appetito!

C’è Simone Carponi, oltre un milione di follower su Instagram, conosciuto nella bolla perché ormai da anni realizza oroscopi nella deliziosa grafica di Canva. Di persona ha la stessa leggerezza, per non dire evanescente impalpabilità. Il Paolo Fox del web fa sapere che la Nazionale italiana è del segno del Capricorno. Da questo il nostro amico stellare deduce concretezza e grande capacità difensiva. Appena finisce la frase, segniamo il primo gol. 28 secondi dal calcio d’inizio. Carponi, evidentemente, non lo aveva previsto. Poi Alessio Viola, uno dei pochi effettivamente legittimati a esserci come giornalista, resta tutto il tempo con un cuscino tra le braccia: «Mi sono accorto di avere la pancia, così almeno me la copro». Giraud interviene: “Eh, fare questo programma da Napoli non aiuta: prendiamo un chilo l’ora!”. Se non altro, magnate. Saluti.

Europlay vuole replicare un’atmosfera amichevole e domestica, cercando di restituire allo spettatore lo stesso calore spensierato che, si immagina, si respira dal divano di casa durante le partite. Non può. Non ci riesce a causa della logorrea di tutti gli attori presenti in studio, vuvuzelas semoventi e chiacchieroni, sempre fastidiosamente entusiasti, senza un vero motivo. Intanto un pensiero stringe il cuore di chiunque abbia gusti televisivi: la Gialappa’s Band sta facendo la stessa cosa qui e ora, andando in diretta su Twitch e YouTube per commentare questi Europei. Gherarducci e Santin hanno ospiti del calibro di Giancarlo Magalli e tutto fila liscio, senza intoppi. Largo ai ‘giovani’, lasciamoli lavorare, per carità. Tuttavia, e speriamo che questo aspetto possa emergere anche laddove possibile, trasferire sulla “tv” persone con un grande seguito sui social non basta per creare un programma che abbia senso. O che potrebbe anche solo essere gradevole, lontanamente commestibile. I due media, social e televisione, sono diversi e necessitano di personaggi altrettanto diversi. Qualche incursione dal favoloso mondo del ‘web’ è sempre benvenuta, ma non si può fare affidamento su uno sciame di K-master per giustificare lo spettacolo. Far esistere questo spettacolo senza sentirsi come un calcio in faccia. Speriamo che Europaplay sia il momento giusto per spezzare una simile maledizione. Ma, avendo vissuto anni brutti, non possiamo essere ottimisti al riguardo. Dobbiamo essere pazienti?

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Rai, la conduttrice ci ha provato con tutte le sue forze: purtroppo non ce l’ha fatta
NEXT i più attenti lo riconosceranno in 5 secondi – .