“Qualifiche difficili. Domani con l’asciutto andrà meglio” – .

Quinto in griglia di partenza ma con il retrogusto amaro in bocca. Come ha sottolineato Frederic Vasseur al termine delle qualifiche, questo venerdì di azione in pista ha lasciato anche Carlos Sainz con sentimenti contrastanti, perché c’era la sensazione di poter fare qualcosa in più.

La terza e quarta fila finale non mettono sicuramente la Rossa nella posizione migliore in vista dello sprint di domani, anche se ci sono indicazioni più incoraggianti in vista della gara di domenica, che si prevede si svolgerà sull’asciutto.

Proprio il tema del passaggio dall’asciutto al bagnato è quello su cui Carlos Sainz ha voluto soffermarsi al termine delle qualifiche, sottolineando le difficoltà nel portare in temperatura le gomme intermedie, tanto da concludere con un distacco di oltre due secondi dal la pole ottenuta da Lando Norris, che però viene dimezzata prendendo come riferimento Lewis Hamilton.

“È stata una sessione altalenante. Abbiamo fatto meglio in SQ1 e SQ2, poi è arrivata la pioggia in SQ3 e non siamo riusciti a portare in temperatura le gomme. Soprattutto faticavo molto con il posteriore, perdeva temperatura e non riuscivo a riportare le gomme nella giusta finestra. Siamo a tre secondi dalla pole e questo vuol dire che o riesci a girare le gomme oppure finisci indietro. Abbiamo faticato molto, quindi se domani sarà bagnato dovremo trovare una soluzione, mentre se sarà asciutto avremo meno difficoltà”, ha spiegato lo spagnolo a Sky Italia.

Vista l’incertezza del tempo, molti piloti sono subito scesi in pit lane aspettando che il semaforo diventasse verde. Questo ha chiaramente raffreddato la gomma, mettendo in difficoltà i piloti nel giro di uscita, come Charles Leclerc, finito a muro nel secondo settore. “Con l’intermedia abbiamo aspettato molto all’uscita della pitlane, la gomma si è raffreddata e io e Charles abbiamo faticato molto nel giro di uscita per scaldarla nuovamente. Penso che si sia girato o abbia avuto un incidente e sono fortunato a non aver avuto lo stesso problema. Abbiamo sofferto molto le temperature e non siamo riusciti a fare una buona SQ3. Nonostante ciò, penso di aver salvato la situazione con il quinto posto. E da lì vedremo domani”.

Altro aspetto da tenere in considerazione è quello del vento, che infatti all’inizio delle FP1 soffiava a 15 km/h: con macchine sensibili come quelle attuali è un attimo perdere aderenza, soprattutto se soffia da dietro in punti critici per la trazione, come l’uscita della curva 10. Allo stesso modo, anche altre zone della pista si sono rivelate molto critiche, come l’ultima curva, dove molti piloti sono andati oltre i limiti della pista.

“Qui il vento soffia fortissimo. Ci sono curve in cui il grip non è male, ma in altre, dove il vento soffia da dietro e con queste vetture dall’aerodinamica così sensibile, ci sono curve in cui la vettura non ha affatto grip. Se a questo aggiungiamo l’asfalto bagnato e la gomma intermedia, ad esempio all’ultima curva era quasi impossibile restare in pista. È una pista molto difficile ma, come ho detto, penso che abbiamo salvato la situazione con il quinto posto”.

Una delle novità di quest’anno è che il parco chiuso potrà aprire dopo la gara sprint, dando agli ingegneri e ai piloti l’opportunità di apportare modifiche. Sainz ha già in mente qualche modifica per migliorare la vettura in vista della gara: “Cosa succederà domani? Al mattino la gara sprint, poi aprirà il parco chiuso e potremo cambiare macchina? Mi piacerebbe poter fare un paio di modifiche alla vettura dopo la gara sprint, perché non mi sento a mio agio. Ho un paio di idee per migliorare la vettura in vista delle qualifiche. Nella gara sprint dovremo sopravvivere con quello che abbiamo e lottare partendo dal quinto posto”.