Salvoldi e il nuovo ciclismo tra Italia e mondo – .

SIENA – Inizia l’ultima tappa dell’Eroica Juniores Nations Cup ci permette di fare un punto con Dino #Salvoldi, il cittadino azzurro alla guida dei ragazzi in questa gara. # Il bus della Nazionale ferma nel piazzale dei Giardini la Lizza, alle cui spalle si può ammirare la Fortezza Medicea. # Il sole, puntato alto nel cielo, invita la città a indossare i suoi occhiali dalle lenti scure.

Il gruppo di ragazzi capitanati da #Salvoldi all’Eroica Juniores (foto Eroica Juniores/Guido Rubino)
Il gruppo di ragazzi capitanati da #Salvoldi all’Eroica Juniores (foto Eroica Juniores/Guido Rubino)

Un #nuovo ciclismo

Salvoldi parla con i ragazzi, elabora la tattica che quasi inverte la gara #e va giù. C’è sempre una bella folla di persone intorno a lui: diesse di squadre juniores come Pavanello #e Scinto, ma anche tanti altri personaggi.

«Abbiamo visto – dice il Comune – che potenzialmente tra i migliori piloti della categoria non ci manca nulla per essere competitivi. # Lo abbiamo dimostrato (a maggior ragione qualche ora dopo sul traguardo di Chiusdino, ndr). I ragazzi sono entusiasti di questo tipo di competizione, è #nuova per il #ciclismo #e per la categoria, con un calendario che ti permette di competere sempre a questo livello. #Noi come #Italia abbiamo una storia #e una struttura diversa. # Quei paesi che non hanno queste caratteristiche storiche hanno unito le forze per affrontare un calendario di queste dimensioni”.

IL Devo fare squadra hanno portato un #nuovo modo di pianificare le gare (qui Salvodi in conversazione con Finn della Grenke Auto Eder-Bora)
IL Devo fare squadra hanno portato un #nuovo modo di pianificare le gare (qui Salvodi in conversazione con Finn della Grenke Auto Eder-Bora)
Di che squadre stiamo parlando?

Nazioni come Norvegia, Danimarca #e Gran Bretagna, ad esempio, che non hanno un calendario nazionale ricco come il nostro, si sono organizzate per far correre i ragazzi in questo tipo di competizioni, sempre. Se poi aggiungiamo i Devo fare squadra del WorldTour abbiamo una situazione simile a quella del professionismo. # Noi come Nazionale italiana dobbiamo organizzarci affinché i nostri migliori giocatori possano diventare appetibili.

Far correre questi ragazzi con la Nazionale significa toglierli alle squadre di club.

Devo dire che la percezione che abbiamo io e i miei collaboratori, senza alcuna presunzione, è quella di aver instaurato un buon dialogo con le varie squadre. Ciò che cerchiamo di mettere in pratica è la programmazione lineare. # Chiaramente ci sono degli imprevisti, capita che uno o due posti si riempiano all’ultimo minuto.

Il livello è alto, ma i ragazzi azzurri hanno dimostrato di saper rispondere colpo su colpo
Il livello è alto, ma i ragazzi azzurri hanno dimostrato di saper rispondere colpo su colpo
Lavori con quali ragazzi?

Come abbiamo avuto modo di fare l’anno scorso#e come avremo modo di fare quest’anno, metà del team che parteciperà agli eventi internazionali sarà formato dai ragazzi che rappresentano il nucleo centrale del gruppo di lavoro.

A proposito di programmazione, è possibile lavorare continuativamente?

Sta diventando difficile organizzare manifestazioni preparatorie, anche perché la scuola rientra in questa categoria. # Nella prima parte della stagione siamo riusciti a fare dei mini incontri mensili, dove abbiamo lavorato con i ragazzi. Siamo bravi a programmare gli allenamenti #e il calendario in base agli eventi condivisi con le squadre.

Cosa servirebbe per fare meglio?

Tutto è migliorabile, se ci fosse maggiore disponibilità faremmo di più. Con il budget che avevamo siamo stati costretti a fare dei sacrifici #e investirlo in un’altra direzione. # In previsione degli eventi più importanti, come i campionati del mondo su pista e su strada, organizzeremo raduni prolungati.

In cosa hai investito?

Partecipazione a corse a tappe, con la motivazione che abbiamo spiegato prima. E con il fatto di voler mantenere alta la classifica per portare il maggior numero di ragazzi agli eventi internazionali. # Poi c’è la pista, c’è stata subito la voglia di fare un bel lavoro a Montichiari, in maniera continuativa. #

Questa Eroica ha portato la #nuova Viezzi alla sua seconda corsa internazionale su strada, la prima con la Nazionale.

Lui #e Proietti, che è al primo anno. Non ho trovato difficile integrarmi nel gruppo con loro. # Il ciclismo su strada è molto più uno sport di squadra rispetto al ciclocross, ad esempio. Non ho trovato questo tipo di difficoltà #e non ce n’era nemmeno una coordinativa o tecnica. # I ragazzi sono degni #e capaci di passare da una disciplina all’altra, in passato c’erano state maggiori difficoltà. # Invece con Viezzi #e Proietti non ce n’erano.

 
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